La Nigeria è “l’epicentro mondiale della violenta persecuzione cristiana”

La violenza jihadista continua a intensificarsi in Nigeria. I cristiani nel Paese subiscono violenze sistematiche e mirate, principalmente da parte di gruppi terroristici islamici come Boko Haram e la Provincia dell’Africa occidentale dello Stato islamico (Iswap), insieme alle fazioni musulmane radicali fulani. Questi gruppi prendono di mira esplicitamente i cristiani attraverso omicidi, rapimenti, violenze sessuali e distruzione di villaggi. L’incapacità del governo nigeriano di proteggere i cristiani e punire i responsabili non ha fatto altro che rafforzare l’influenza dei miliziani islamici. La violenza contro i cristiani in Nigeria è aumentata drasticamente almeno dal 2011, con un aumento costante degli omicidi e degli attacchi documentati. I dati di Open Doors mostrano oltre 41mila vittime tra i cristiani fra ottobre 2011 e settembre 2024, evidenziando una crisi prolungata e in fase di intensificazione.

Il costante afflusso negli ultimi anni di musulmani fulani e arabi shuwa dai Paesi confinanti aumenta il rischio di violenze. Donne e ragazze vengono rapite, violentate, ridotte in schiavitù sessuale e uccise dai terroristi. Oltre ad essere costrette a “sposare” musulmani contro la loro volontà, le ragazze rapite dai terroristi sarebbero state utilizzate come scudi umani o come merce di scambio nei negoziati. Anche i rapimenti a scopo di estorsione sono una pratica comune, con l’intento deliberato di destabilizzare le famiglie cristiane e la Chiesa. Il rapimento è diventato un business che porta al fallimento intergenerazionale, in cui alla famiglia viene chiesto un ingente riscatto per la restituzione della vittima. Questo vale anche per le parrocchie o le congregazioni cristiane, i cui sacerdoti o pastori vengono rapiti e la comunità è costretta a impoverirsi per raccogliere il riscatto.

Nel mezzo delle violenze genocidarie contro i cristiani nigeriani, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che il governo americano è pronto a proteggere i cristiani nigeriani con un’azione militare contro i terroristi se il governo nigeriano continuerà a non proteggere i suoi cittadini cristiani. Tuttavia, molti media occidentali mainstream, come AfpDwCbc, hanno cercato di smentire le persecuzioni dei cristiani in Nigeria, arrivando persino a insinuare che la violenza contro i cristiani nel Paese sia esagerata. Questi media mainstream stanno fuorviando i loro lettori.

Douglas Burton, giornalista pluripremiato e caporedattore del sito web di informazione Truth Nigeria, che si occupa regolarmente della Nigeria, ha dichiarato al The european conservative: “Questi media non farebbero queste affermazioni se avessero giornalisti nelle zone di conflitto della cintura centrale, la cosiddetta Middle belt nigeriana, al fianco dei giornalisti di Truth Nigeria. Il Paese è attraversato da conflitti, molti dei quali hanno connotazioni etniche o economiche. Ci sono due movimenti insurrezionali legati all’Isis molto pubblicizzati: Boko Haram (dal 2002) e lo Stato islamico dell’Africa occidentale (dal 2016), entrambi dotati di auto blindate, camion, lanciagranate e mitragliatrici pesanti. Questi movimenti insurrezionali sono composti principalmente da membri della tribù Kanuri nella zona del Lago Ciad. Ciò che il governo degli Stati Uniti e i media occidentali non hanno ancora capito, anche se probabilmente lo scopriranno, è che la maggior parte dei cristiani trucidati ogni anno in Nigeria non viene uccisa nella parte nord-orientale del Paese (Stato di Borno), che è musulmana al 66 per cento”.

La Middle belt comprende circa 11 Stati ed è a maggioranza cristiana. Negli Stati della Middle belt di Kaduna, Benue, Plateau, Taraba, Kwara e Kogi si verificano molti episodi di violenza, molti dei quali non vengono nemmeno denunciati. Nella Middle belt, la maggior parte delle vittime cristiane hanno perso la vita per mano di mercenari pagati da finanziatori anonimi dell’oligarchia di allevatori di bestiame della tribù fulani. Il governo nigeriano non lo ha mai ammesso, ma è opinione diffusa in tutta la Nigeria. È documentato dall’Osservatorio per la libertà di religione (Orfa).

Afp e altri media occidentali non hanno una clientela che li paghi per recarsi nelle zone pericolose della Nigeria. Truth Nigeria finanzia questa attività grazie alle generose donazioni di piccole chiese negli Stati Uniti, e questo va a loro merito. Burton ha spiegato come in Nigeria i cristiani siano perseguitati dai musulmani:

1) Principalmente, attraverso attacchi di massa che avvengono di notte nei villaggi addormentati. Più di 400 villaggi e città nella Middle belt sono stati spazzati via da questi attacchi, che hanno avuto inizio l’11 settembre 2001, lo stesso giorno dell’attacco alle Torri gemelle di New York;

2) Rapimenti a scopo di estorsione. Si tratta di un flagello che il governo cerca di nascondere, ma che è diffuso in tutto il nord della Nigeria e diventa ogni anno più feroce. Dalla fine del 2024, le bande di etnia fulani negli Stati nord-occidentali hanno iniziato a specializzarsi nel rapimento di piccoli gruppi di contadini disarmati, che vengono condotti in campi nascosti dove vengono torturati fino a quando i loro parenti non pagano il riscatto. Il periodo di permanenza può durare mesi. I loro parenti spesso devono vendere tutti i loro beni, compresi terreni, risparmi e veicoli. Così, quando le vittime finalmente tornano dalle loro famiglie, sono malate, traumatizzate e in bancarotta. Le bande criminali fulani possono quindi costringerle facilmente ad andarsene, in modo da poter prendere possesso delle loro terre;

3) Matrimoni forzati: negli Stati del nord, è comune che i religiosi musulmani rapiscano ragazze adolescenti nei villaggi e le diano in sposa a uomini musulmani che hanno il triplo della loro età;

4) Omicidi di massa annuali di cristiani. Un esempio significativo è l’omicidio di Deborah Emmanuel presso lo Shegu Shegari teachers’ college di Sokoto, avvenuto il 12 maggio 2022.

Gli omicidi nello Stato di Plateau iniziarono l’11 settembre 2001, ha aggiunto Burton. Nello stesso periodo, a Jos si verificarono violenti scontri religiosi. Il documentario di Lara Logan per Fox news ha trattato questo argomento nel 2021. La principale catastrofe umana che colpisce i cristiani è che, secondo le stime del governo stesso, in Nigeria ci sono 6,7 milioni di sfollati interni. Probabilmente si tratta di una stima al ribasso. Il governo nigeriano manipola tutte le statistiche per proteggere la propria immagine. Riteniamo che la maggior parte di queste persone siano cristiani sfollati. La Chiesa cattolica romana di Benue ci dice che solo in quello Stato ci sono due milioni di sfollati. L’impellente necessità dei campi profughi è il cibo e, per la maggior parte, non ci sono rifugi adeguati. L’anno scorso l’organizzazione Equipping the Persecuted, ha fornito rifugi con struttura in legno a 800 sfollati interni (persone in fuga da persecuzioni o disastri naturali all’interno del proprio Paese) che vivevano sotto fragili zanzariere vicino a Makurdi.

In Nigeria, la presenza di cristiani e musulmani è pressoché equa. I cristiani sono circa 106 milioni (il 46,5 per cento della popolazione totale) e i musulmani 105 milioni (il 46 per cento). Il sud della Nigeria è prevalentemente cristiano, mentre il nord è per la maggior parte musulmano. La divisione religiosa coincide in parte con quella etnica. Gli hausa e i fulani nel nord sono in maggioranza musulmani, gli igbo nel sud-est sono principalmente cristiani, mentre gli yoruba nel sud-ovest hanno una significativa presenza sia di musulmani che di cristiani. Sebbene, secondo la sua Costituzione, la Nigeria sia uno Stato secolare, per decenni l’élite al potere nel nord ha discriminato i cristiani a favore dei musulmani. Dal 1999, la legge della sharia è stata adottata da 12 Stati del nord. Ryan Brown, Ceo di Open Doors Us, ha dichiarato: “Ricerche attendibili e basate su prove concrete condotte da organizzazioni come Open Doors, fondate su una presenza capillare e su verifiche approfondite all’interno della Nigeria, confermano che il Paese è l’epicentro mondiale della violenta persecuzione dei cristiani. Solo tra ottobre 2023 e settembre 2024, oltre 3.100 cristiani sono stati uccisi a causa della loro fede, rappresentando la maggioranza delle morti di cristiani in tutto il mondo in quel periodo. I cristiani in Nigeria sono presi di mira in modo sproporzionato: rispetto ai musulmani, hanno una probabilità 6,5 volte maggiore di essere uccisi e 5,1 volte maggiore di essere rapiti a causa della loro fede. Non si tratta di un’esagerazione, ma di una grave crisi umanitaria riconosciuta da esperti e istituzioni internazionali”.

Il conteggio di 3.100 morti cristiani si basa su una rigorosa raccolta di dati che combina fonti primarie, verifiche locali e controlli incrociati con Acled (Armed conflict location & event data). Sebbene alcuni rapporti indichino un numero maggiore di vittime musulmane, queste spesso includono combattenti e miliziani, mentre i dati sulle vittime civili indicano che i cristiani subiscono perdite maggiori. Tenendo conto delle proporzioni della popolazione, i cristiani corrono rischi molto più elevati nelle regioni colpite, il che sottolinea la realtà e la gravità della persecuzione mirata. I sopravvissuti raccontano che durante gli attacchi i miliziani hanno lanciato minacce del tipo “distruggeremo tutti i cristiani”. Oltre ai miliziani, anche banditi armati associati a gruppi islamisti approfittano dell’insicurezza per rapire cristiani e leader religiosi e chiedere un riscatto basandosi sulla loro identità religiosa. Ogni anno questa violenza provoca migliaia di morti e profughi, molti dei quali vivono come sfollati interni in condizioni estremamente difficili.

Le principali esigenze urgenti sollevate dai contatti in Nigeria includono una protezione efficace dalla violenza dei miliziani, giustizia legale attraverso il perseguimento dei responsabili e sostegno per il recupero dai traumi e il ripristino delle comunità. Gli aiuti umanitari sono fondamentali per milioni di sfollati che vivono in condizioni precarie. Il governo nigeriano e la comunità internazionale devono adottare con urgenza misure forti e coordinate per affrontare queste sfide cruciali in termini di sicurezza e umanitarie.

La Nigeria ha una storia di islamizzazione forzata. Usman Dan Fodio, uno studioso islamico radicale fulani, intraprese un jihad islamico a Gobir nel 1804 e nel 1808 istituì il Califfato di Sokoto. Giurò di imporre l’Islam con la forza delle armi, dal deserto del Sahara a nord fino all’Oceano Atlantico a sud. Questa islamizzazione forzata ha acquisito slancio con la dichiarazione degli Stati islamici della sharia, nel nord della Nigeria, a partire dal 1999. Da allora, si è gradualmente diffusa in tutto il Paese con mezzi violenti e non violenti. Secondo un rapporto pubblicato ad agosto dall’International society for civil liberties and the rule of law (Intersociety), un’organizzazione non governativa africana che documenta le violazioni dei diritti umani, ogni giorno in Nigeria vengono uccisi in media 30 cristiani. Il rapporto indica che nei primi 220 giorni del 2025 sono stati massacrati ben 7.000 cristiani in tutta la Nigeria.

Anche i musulmani che non sono alleati con un gruppo terroristico che attacca le comunità sono vulnerabili, soprattutto negli Stati nord-occidentali e centro-settentrionali. Molti musulmani sono stati uccisi e/o rapiti dagli stessi gruppi che hanno ucciso e/o rapito i cristiani, e hanno anche dovuto abbandonare i loro villaggi. I numeri variano e sono difficili da verificare, ma il rapporto di Intersociety afferma che almeno 185mila nigeriani, tra cui circa 125mila cristiani e 60mila musulmani moderati, sono stati massacrati in Nigeria dal 2009, quando i terroristi di Boko Haram hanno iniziato la loro campagna omicida per istituire un califfato nel Sahel. Secondo l’Intersociety, durante quegli attacchi furono rase al suolo 19.100 chiese e vennero saccheggiate più di 1.100 comunità cristiane. Furono usurpate 20mila miglia quadrate di terra e vennero rapiti più di 600 membri del clero cristiano, tra cui pastori e sacerdoti.

Emeka Umeagbalasi, direttore di Intersociety, ha dichiarato a OSV News che ciò che sta accadendo ora in Nigeria è simile a quanto accaduto in altre parti del mondo che un tempo erano definite dal cristianesimo, ma che da allora ne sono state svuotate. Umeagbalasi ha aggiunto: “Se questa tendenza continua, il cristianesimo potrebbe scomparire dalla Nigeria entro il 2075”.

(*) Tratto da The european conservative

(**) Traduzione a cura di Angelita La Spada

Aggiornato il 20 novembre 2025 alle ore 10:48