OpenAi, Murati: “Gli italiani vogliono l’Intelligenza artificiale”

Mira Murati lo dice chiaramente: “OpenAi non vuole lasciare l’Italia”. In un’intervista alla Stampa, la Chief Technology Officer della società statunitense che ha sviluppato e gestisce la piattaforma ChatGpt, bloccata dal Garante per la protezione dei dati personali, sottolinea l’importanza dell’opinione pubblica italiana. “Mi sembra – sostiene Murati – che sia dalla nostra parte. Speriamo che la decisione non abbia impatto a lungo termine e che si riattivi subito il servizio. Stiamo lavorando con il Garante per cercare di risolvere il più rapidamente possibile, speriamo di avere presto buone notizie. Ma, prima della sua decisione, non abbiamo avuto dialogo: è stata una sorpresa per noi. Siamo comunque aperti a trovare soluzioni che rispondano alle preoccupazioni”, afferma intervistata anche da Repubblica.

“Da quello che ho letto – aggiunge la manager – capisco che l’opinione pubblica è favorevole a ChatGpt. Noi rispettiamo le norme europee sui dati personali, ma siamo aperti al dialogo con il Garante”, precisa. “Pensiamo – risponde Murati – che i nostri servizi siano conformi al Gdpr (il regolamento Ue che tutela i dati personali, ndr) e stiamo lavorando per ridurre i dati personali nell’addestramento di ChatGpt. È importante che impari i concetti che anche noi conosciamo, come testi e video, ma non per forza informazioni sui privati”. Secondo Murati, “l’Intelligenza artificiale trasformerà la trama della nostra realtà e della nostra società. Oggi viene utilizzata soprattutto come un assistente, ma mi aspetto che cambi la natura di alcuni lavori. Non è possibile per una singola azienda risolvere il problema, ma ne discutiamo con le autorità e facciamo ricerche per studiare interventi possibili”.

Come scrive il Corriere della Sera, nata nel 1988 a Vlore, in Albania, Mira Murati si è trasferita prima in Canada – all’età di 16 anni – e poi negli Stati Uniti. Qui si è laureata in ingegneria meccanica per poi iniziare la sua carriera professionale a Goldman Sachs, nel 2011. Si è costruita un’importante esperienza nel settore prima alla Zodiac Aerospace – società che costruisce sistemi ed equipaggiamenti per i velivoli spaziali – poi a Tesla, dove ha lavorato per tre anni. È qui che nasce il suo interesse per l’Intelligenza artificiale, grazie alle prime versioni dell’Autopilot, il software per la guida autonoma. Nella società di Elon Musk ha curato la progettazione delle auto Model X in qualità di product manager, per poi spostarsi a Leap Motion, società che crea controller per la realtà virtuale. Infine, nel 2018 approda a OpenAi.

Aggiornato il 05 aprile 2023 alle ore 18:11