Sicurezza, gli hacker colpiscono anche le scuole

Lo scorso anno, oltre al settore sanitario e alla Pubblica amministrazione, sono state colpite anche le scuole. Nel 2022 gli hacker si sono indirizzati verso gli istituti inferiori e superiori a livello globale. Lo conferma una nuova ricerca della società di sicurezza informatica Sophos. I ricercatori affermano che il 79 per cento degli istituti superiori e, degli istituti inferiori intervistati in Europa, Asia e America, è stato colpito almeno da un ransomware nel 2022, un incremento rispetto a, rispettivamente, il 64 per cento e il 56 per cento del 2021. Il settore ha registrato una delle percentuali di pagamento dei riscatti più alte, con oltre la metà (56 per cento) degli istituti superiori e quasi la metà (47 per cento) degli istituti inferiori che ha pagato le somme richieste dai cybercriminali.

Pagare il riscatto ha, tuttavia, avuto l’effetto di incrementare in modo significativo i costi di ripristino per tutti i soggetti coinvolti. I danni per le scuole di istruzione superiore che hanno accettato l’estorsione sono stati pari a 1,31 milioni di dollari (esclusi i riscatti pagati) rispetto ai 980mila dollari sostenuti da chi ha utilizzato il backup dei dati. Nel campo dellistruzione inferiore il costo medio di ripristino è stato di 2,18 milioni di dollari per chi ha pagato il riscatto contro 1,37 milioni di dollari di chi non lo ha fatto. Peraltro, versare il riscatto ha anche allungato i tempi di ripristino: nel caso degli istituti di istruzione superiore, il 79 per cento di chi è ricorso ai backup è tornato operativo entro un mese, una tempistica nella quale è riuscito a rientrare solo il 63 per cento di chi ha pagato un riscatto. Per quanto riguarda i gradi di istruzione inferiori, queste percentuali sono dichiarate rispettivamente del 63 per cento e del 59 per cento. “Anche se le scuole dispongono nella maggior parte dei casi di fondi limitati, rappresentano tuttavia bersagli altamente visibili con un impatto che ricade immediatamente sulle comunità nelle quali lavorano”, ha spiegato Chester Wisniewski di Sophos. “La pressione per restare aperti e rispondere alle richieste dei genitori di fare qualcosa porta a voler risolvere il prima possibile il problema, senza badare ai costi”.

Aggiornato il 07 settembre 2023 alle ore 09:55