La sedizione liberale è partita

È l’ora della sedizione. Non violenta, beninteso. Liberale per l’esattezza. Della rivoluzione liberale predicata, promessa, proposta, programmata non se ne può davvero più. 

A dispetto delle parole, anche entusiasmanti, versate da oltre vent’anni in convegni, pubblicazioni, aggregazioni, dichiarazioni di principio, si deve registrare la mancanza in tutti gli schieramenti, compreso quello di centrodestra, di una proposta concreta e credibile che traduca in cose i buoni predicati.

Da qui nasce Sedizione Liberale, da questo manifesto e dall’incontro di coloro che vi hanno aderito perchè convinti che sia necessario passare dalle parole - che abbiamo già in abbondanza - ai fatti che, invece, mancano mentre il Paese è stretto tra una morsa fiscale paralizzante, una classe politica immobilista e attenta solo alla propria conservazione, un apparato statale inefficiente e asfissiante.

Un incontro non su “che cosa” si deve fare per la riforma liberale. Quello lo si sa. È il “come” che oggi ci interessa ed è urgente.  Un incontro tra i soliti, si direbbe, quelli difficili, quelli liberi: Marco Taradash, Oscar Giannino, Cinzia Caporale, Davide Giacalone, Arturo Diaconale, Fabrizio Rondolino, Alberto Mingardi, Mario Sechi, tanto per cominciare.

Un incontro per risvegliare le coscienze e superare le motivate disillusioni di quelli che ci hanno creduto nella rivoluzione liberale e oggi, più di vent’anni fa, rischiano di rassegnarsi al mantra che questo non è un paese per liberali e tantomeno per le riforme.

L’appuntamento è all’Auditorium al Duomo, via de’ Cerretani 54, Firenze, dalle 10.30 fino al primo pomeriggio di oggi. Ma è anche sul sito www.sedizioneliberale.it con la diretta in streaming e la chat per gli interventi e i commenti da fuori. E su twitter con l’hastag #sedizioneliberale. La sedizione parte dalle buone idee per restituire le scelte ai cittadini. Fatevi sentire, sediziosi.

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:12