Faccia partitocratica e sinistra perbenista

Viviamo in un sistema politico in cui anche l’illegalità certificata, registrata e ammessa dal colpevole stesso passa in sordina poiché insabbiata e non ritenuta grave e se a commettere tale “crimine contro i diritti civili e politici” dei cittadini è un movimento che si è sempre ritenuto moralista e legalitario come quello di Nichi Vendola siamo alle comiche; ebbene sì, il partito di Vendola, Sinistra Ecologia e Libertà, almeno a Matera è profondamente partitocratico e di regime.

In un video presente su Radioradicale.it si vede e si sente il presentatore della lista Sel alle regionali lucane, nonché capogruppo di Sel al Comune di Matera, che al momento della presentazione della lista presso la Corte di appello di Matera afferma pubblicamente che il candidato governatore della sua lista è stato cambiato alle 5 (la vicende è del 23 ottobre) di quella stessa mattina. Episodio confermato a mezzo stampa dalla stessa Maria Murante, candidata governatrice nonché segretaria regionale di Sel, che dichiara di aver accettato la candidatura solo alle 6 di quella mattina, tanto che fino alla sera prima era un altro il candidato ufficiale. Non a caso quella mattina in Corte di appello erano presenti i candidati di Sel che, non condividendo il cambio di vertice, all’ultimo minuto hanno depennato il loro nome dalla lista.

L’abitudine di manipolare le firme raccolte a sostegno delle liste è una condotta che lede i diritti civili e politici presente ad ogni tornata elettorale che si tenga nel nostro Paese. È una delle infinite alterazioni dei procedimenti elettorali che ne annientano ogni valore e obiettivo democratico e costituzionale. La fortuna, per i cittadini che possono conoscere tali vicende, vuole che nella stessa stanza ad ascoltare il tutto era presente il candidato della Rosa nel Pugno, nonché principale animatore dell’associazione radicale “Nessuno tocchi Caino”, Sergio D’Elia, che registrando tutto ha chiesto schiettamente ed esplicitamente al rappresentante di Sel: “dovendo prendere le firme su un nome di candidato governatore, se l’avete deciso alle 5 di stanotte, come le avete prese quelle firme?”.

Domanda a cui i rappresentanti di Sel in sede non hanno saputo rispondere. La “domanda” è passata al Tribunale di Potenza, presso cui i Radicali candidati nella Rosa nel Pugno hanno presentato una denuncia per falso ideologico e attentato ai diritti politici dei cittadini. Sempre la stessa storia, ladri di legalità in azione e in attesa che tutto ritorni alla normalità e la giustizia, dai tempi lunghi e logorroici, faccia il suo corso. Vendola dovrebbe praticare l’unica azione seria che potrebbe fare, ovvero chiedere le dimissioni di tutti i candidati di tale listino lucano.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:45