Calcio e Politica,   schiaffi in Europa

Ormai neanche l’ammortizzatore sociale per eccellenza, il calcio, potrà salvare il Pifferaio Fiorentino. Dopo la catastrofica esibizione da parte della Roma nell’incontro con il Bayern Monaco, ieri sera anche la Juve si è arresa ai greci. Si ha netta la sensazione del degrado, anche calcistico, del nostro amato Paese.

Se così stanno le cose, i nostri cari politici dovrebbero cominciare a preoccuparsi in quanto la gente, non distratta dallo sport nazionale che arretra al pari di tutte le altre organizzazioni, istituzioni comprese, dovrà per forza incrementare il tono della protesta. Penso che ne avremo sabato prossimo, in occasione della manifestazione organizzata dalla Cgil, una prima grave avvisaglia. D’altronde, al di là dei raggiri attuati quotidianamente dal Premier Renzi e dai suoi ministri, non c’è comparto della vita pubblica che sia in ordine ed efficiente. L’episodio gravissimo di Genova devastata dalla recente alluvione non è che l’ennesimo esempio della trascuratezza nella quale si trova la Pubblica amministrazione tutta.

Se questo è un dato di fatto facilmente constatabile, vogliamo per un attimo parlare della davvero disastrosa condizione nella quale si trova la giustizia, sia civile che penale, per non parlare di quella amministrativa e tributaria? Tutto è davvero fermo e non solo per responsabilità dei magistrati, la maggior parte dei quali lavora alacremente, magari constatando che il lavoro svolto con cultura e professionalità non seve per la progressione in carriera, a vantaggio dei colleghi il cui unico merito è quello di far parte di una corrente politicizzata della Anm. Nessuna delle preannunciate riforme sbandierate dal Premier Renzi sarà mai attuata a causa del legame indissolubile di Magistratura Democratica con il Pd. Prova ne sia che alla Camera, auspice il ministro Orlando, è stato bocciato quello spiraglio di responsabilità aperto non molto tempo fa al Senato che prevedeva la responsabilità dei giudici che si fossero resi protagonisti di gravi errori. Eppure gli italiani, che dovrebbero in democrazia avere in mano i destini di tutte le istituzioni, sul punto si sono espressi in modo chiaro e preciso.

Il Tribunale Dreyfus non più di due giorni fa con una lettera aperta diretta al Premier ricordava sul tema i tantissimi inadempimenti, lamentando che, nonostante le promesse, niente è stato fatto sul tema della responsabilità dei magistrati, come nulla è stato fatto per il rientro degli stessi, fuori luogo, negli uffici ove avrebbero dovuto esercitare la delicata funzione. Per non parlare della indispensabile separazione delle carriere, senza la quale in tutti i Paesi del mondo veniamo additati, noi eredi del Diritto Romano, come i barbari contemporanei. Penso proprio che a questo punto si sia caduti così in basso per cui ogni rimedio appare inutile di fronte alla testardaggine dei politici ed allo strapotere delle varie caste.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:20