La faccia del potere   e speranza del Diritto

L’analisi attuale delle nostre democrazie, a partire da quelle occidentali, nell’Era del post-moderno, verte sulla giustificazione del potere, dell’affermazione generale della “ragion di Stato” e della concretizzazione formale dell’uso della “violenza istituzionale” come unica arma politica di risoluzione delle problematiche legate ai conflitti e alle guerre presenti nel globo. Il filosofo Aldo Masullo ha ribadito che la violenza privata e soprattutto pubblica imperversa nel mondo. Il potere crede di potersi arroncare l’arbitrio di schiacciare ogni intelligente dissenso. Sempre Masullo rimembra la necessità di opporre “contro la ragion di Stato lo Stato di Diritto”, come proclama con forza, ma in solitudine, Marco Pannella e la truppa dei Radicali. Circa 150 Stati nazionali su 193 sono divenuti “democrazie reali” attraverso la sistematica rivincita delle putrefatte “ragion di Stato”, così come accadde per il “comunismo reale”.

Il 18 e il 19 Febbraio 2014, presso la Commissione Europea, su iniziativa della galassia del Partito Radicale, si è tenuto il Convegno “Stato di Diritto contro Ragion di Stato”. Di tale Convegno sono stati pubblicati gli Atti, Settembre 2014, che raccolgono la voce di svariate personalità del mondo accademico, politico e delle Organizzazioni Non Governative. Il succo del dibattito è promuovere azioni politiche che in un mondo globalizzato possano incidere con transnazionalità nel fermare il processo di “Democrazia Reale” in costruzione un po’ ovunque, con il dramma del prefigurarsi di un volto estremamente coercitivo del potere e della forza della “Ragion di Stato”.

Dalla lettura degli “Atti”, disponibili presso la Casa Editrice Reality Book, si può cogliere la lucida analisi di Pannella che scrive: “Dobbiamo stare attentissimi. La minaccia per il nostro stato e per tutto il mondo nel quale cerchiamo di difendere la libertà è legata al potere e al prepotere del complesso militare industriale”. A qualche decennio dalla fine della guerra fredda non si può non osservare che dei fenomeni estremamente preoccupanti si stanno riaffermando in molte zone geografiche del globo e contemporaneamente lo stato delle “Democrazie” risulta sempre più compromesso.

Sarebbe necessario riprendere l’azione politica democratica e di difesa dei Diritti Umani contro la ragion di stato: il manifestarsi concreto della nonviolenza. “Il segreto della nonviolenza è quello di esercitare la propria opera, invece che mostrando i muscoli, trasferendo all’avversario il potere del calore” scrive Marco Pannella negli Atti che analizziamo. Se una risposta e un tentativo di blocco alla forza della ragion di stato bisogna urgentemente dare, non si può non agire che con l’affermazione della cultura e del diritto alla conoscenza. Tutti gli uomini liberi, professionalità della cultura, insegnanti e portatori di speranza potrebbero fare proprio il messaggio diffuso in questi “Atti” e divenirne i diffusori.

Chiunque può, dovrebbe aprire scuole, biblioteche, consigli comunali, provinciali eragionali e presentare tali “Atti”, invitando la cittadinanza a riflettere sulla necessità dello “Stato di Diritto contro la Ragion di Stato” e sulla libertà come unica risposta alla prepotente forza del potere.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:05