Il Tribunale Dreyfus   arriva in Calabria

Salvatore Varano, tributarista di fama nazionale, da diversi anni si occupa dei casi di malagiustizia fiscale, responsabile nazionale del Pronto giustizia e Soccorso azzurro tributario, avrà con questo incarico il compito di realizzare e formare anche in Calabria l'alta corte di Buona giustizia che dovrà occuparsi dei controprocessi mediatici locali.

L'importante nomina è stata fortemente voluta dal presidente Arturo Diaconale, direttore dello storico quotidiano “L’Opinione”, scrittore e autore di più saggi tra cui “Tecnica post-moderna del colpo di stato-magistrati e giornalisti” che, nel 1995, avviò il filone culturale di denuncia della distorsione della democrazia liberale compiuta dalla cosiddetta rivoluzione giustizialista di Tangentopoli, quella “rivoluzione” che ha provocato nei vent’anni successivi la crisi del sistema giudiziario italiano e la sua deriva di stampo autoritario.

Una delle principali cause della crisi della democrazia e dell’economia in Italia risiede nella degenerazione del “sistema giustizia”. La politicizzazione di una parte dei magistrati, la paralisi dei tribunali, i tempi sproporzionati per le sentenze sia penali che civili, l’enorme quantità di errori giudiziari, le limitazioni all’azione della difesa, l’incertezza della pena, le carceri-tortura, la detenzione preventiva, l’eccesso incontrollato di intercettazioni telefoniche e ambientali, la mancanza di responsabilità dei pubblici ministeri e dei giudici, le violazioni dei diritti fondamentali, le continue sentenze e sanzioni dell’Unione Europea avverse allo Stato italiano, fanno dell’Italia un Paese privo delle garanzie costituzionali che viene sempre più considerato pericoloso e “incivile” dal mondo politico, culturale e finanziario internazionale. Ne derivano così un permanente ristagno e un inaffidabile funzionamento amministrativo e burocratico che impediscono la crescita e lo sviluppo del Paese, la competitività sui mercati e gli investimenti stranieri. La debolezza desolante della classe politica, subordinata alla magistratura e ai “cosiddetti poteri forti”, non consente alcuna forma di rinnovamento e di cambiamento del sistema in crisi.

Tribunale Dreyfus è un Tribunale Internazionale simile al Tribunale Sacharov che fu creato a metà degli anni Settanta per difendere i dissidenti antisovietici dalle violenze del regime. Alcuni esponenti della “Comunità de l’Opinione”, che parteciparono in quel periodo alla nascita e al funzionamento di quella Corte di Giustizia, ritengono indispensabile intervenire in Italia con una azione di altissimo livello morale e culturale che trasferisca sul piano internazionale l’azione di difesa dei diritti fondamentali dell’uomo e informi l’opinione pubblica mondiale sulle drammatiche violazioni della giustizia penale e civile in Italia. Il Tribunale Dreyfus attraverso le sue iniziative, in realtà, avrà anche il compito di unire le “migliori e libere intelligenze” nazionali ed estere per promuovere un grande progetto di riforme costituzionali, politiche e sociali in grado di affrontare la drammatica crisi dell’area europea.

L’Attività

L’attività del Tribunale Dreyfus si svolgerà in primo luogo a Strasburgo, dove si trova la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo. Ma si svilupperà anche nelle principali capitali europee per informare l’opinione pubblica del Vecchio Continente delle violazioni sistematiche dei diritti dell’uomo che vengono compiute nel nostro Paese per mano di un sistema giudiziario e carcerario in parte obsoleto ed in parte deviato a causa dei condizionamenti del cosiddetto circuito mediatico-giudiziario. Il Tribunale Dreyfus raccoglierà, selezionerà e pubblicizzerà i ricorsi più significativi che vengono presentati dai cittadini italiani e dai rappresentanti delle aziende nazionali alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo. E si impegnerà a suscitare la massima attenzione dell’opinione pubblica, dei media, dei magistrati della Corte Europea e del Parlamento dell’Unione Europea sui casi più clamorosi di violazione dei diritti individuali che si svolgono nei Tribunali e nelle carceri del nostro Paese.

Fanno parte del Tribunale Dreyfus figure di altissimo profilo morale e culturale sia italiane che straniere. Particolare attenzione dovrà essere posta nelle scelte per la nomina del presidente e dei componenti del Comitato etico-scientifico. La struttura sarà ramificata sul territorio con diverse forme di rappresentanza che coinvolgeranno le categorie professionali e produttive assieme al mondo culturale e scientifico. Verranno istituite apposite commissioni che raccoglieranno, studieranno e segnaleranno i casi più importanti da sottoporre a giudizio degli altri organi del Tribunale Dreyfus. I casi selezionati verranno esaminati dal Collegio direttivo che avrà il compito di gestire l’agenda, l’organizzazione, la comunicazione e il funzionamento di tutta la struttura. La giuria incaricata di deliberare le sentenze finali sarà composta da esponenti del mondo culturale e sociale sia italiani che stranieri notoriamente “garantisti”.

Il Tribunale si avvale di un Centro studi, composto da giornalisti e studiosi per realizzare le inchieste, i libri e le pubblicazioni necessarie alla divulgazione delle informazioni sul sistema giustizia. La decisione di qualificare il Tribunale con il nome di Alfred Dreyfus è stata presa in considerazione del grande impatto storico e mediatico che ancor oggi la cultura, la politica e il sistema giustizia riconoscono al caso di Dreyfus. Inoltre la vicenda del capitano dell’esercito francese rappresenta molti elementi di analogia e di confronto con le “ingiustizie” dovute a interessi ed intrecci extra giudiziari che possono mettere in crisi lo stato di diritto e gli equilibri tra poteri e categorie. Inoltre Alfred Dreyfus non può essere equivocato come appartenente al centrodestra ed è oramai patrimonio storico della memoria collettiva. Infine, la difesa che ne fece Emile Zola con la sua lettera “J’accuse” coinvolge prepotentemente il mondo della cultura nel problema giustizia.

Sede principale e legale la città di Strasburgo dove opera la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. In Italia e negli altri Paesi europei saranno create Sezioni e Commissioni distribuite secondo un criterio di importanza politica e mediatica. I promotori e gli organizzatori del Tribunale Dreyfus sono esponenti della “Comunità de L’Opinione” che hanno particolare esperienza nel campo della Difesa dei Diritti dell’Uomo e delle garanzie dei cittadini sia in Italia che sul piano internazionale.

 

(*) Per info visitare il sito del Tribunale Dreyfus: www.tribunaledreyfus.it

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:14