Berlusconi assolto, una giornata di sole

Un po’ di luce dalle parti del centrodestra. Berlusconi uscito assolto in via definitiva dal delirante processo Ruby, il gruppo di Forza Italia che si ritrova unito, seppure con l’attak, per votare no alla riforma costituzionale concepita da Renzi e la Lega che mette alla porta il sindaco di Verona Flavio Tosi con la motivazione: basta giochetti e furbate in stile democristiano.

Tutto in una sola giornata. Non c’è che dire. Ora però bisogna capire cosa potrà fermare la china discendente del centrodestra perché non basta una benedizione di un prete mancino per redimere un bordello. In ambienti forzisti si fa affidamento su di un pronto ritorno alla politica a tempo pieno del vecchio leone di Arcore che non può non sentirsi rinvigorito dal recente esito giudiziario. Si spera che con Berlusconi in campo finisca l’anarchia degli apprendisti stregoni che hanno fatto danni in assenza del titolare della ditta.

Resta, tuttavia, il problema più grande che si chiama Lega. In questi ultimi tempi l’opinione pubblica ha avuto modo di conoscere, e di apprezzare, un nuovo tipo di politico, antropologicamente diverso dagli altri in circolazione: Matteo Salvini. Il giovanotto meneghino, a parte il discutibile look, ragiona all’opposto di come fanno quelli del centrodestra. Per lui più importante che vincere è mostrarsi coerente con ciò che dice e promette alle persone. Non è cosa da poco. Se qualcuno poteva fino a ieri accusarlo di fare solo propaganda, dopo la pedata rifilata al non amatissimo Tosi deve ricredersi.

Il rampante leader leghista fa sul serio e non si piega a compromessi di sorta pur di ricavare uno strapuntino dal muro del consenso. L’elettorato del centrodestra si è in massa rintanato nell’astensionismo perché deluso anche dalla mancanza di coerenza dei propri rappresentanti. La scelta di Salvini di presentarsi con lo stile e il profilo di chi non svende le proprie idee per un piatto di lenticchie potrebbe motivare non pochi elettori a tornare alle urne. Il leitmotiv leghista è il contrasto incondizionato al renzismo visto come fenomeno culturale e non solo politico. D’altro canto Salvini neanche prova a negare che Renzi gli stia umanamente sulle scatole.

Esattamente come sta sulle scatole a una buona parte degli italiani. Sarà dura per Berlusconi, che in passato ha dato mostra delle sue qualità acrobatiche nel cambiare repentinamente scenari e interlocutori di gioco, spingere Salvini a fare lo stesso. Certamente non sarà con il “così rischiamo di perdere” che lo condurrà a tornare sui suoi passi. Mai riuscirà a convincerlo che un Alfano, oggi ruota di scorta del renzismo, possa essere recuperato a una giusta causa.

Dei voltagabbana Salvini dice quel che moltissimi elettori di Forza Italia pensano: li abbiamo votati e loro sono andati a vendersi alla sinistra per qualche poltrona di governo. Berlusconi deve comprendere che presso il popolo dei nativi della destra, non importa se più o meno moderati, la categoria concettuale del tradimento conserva un forte impatto negativo. I traditori, di là dalla fondatezza delle ragioni che possono averne motivato i gesti, restano reietti e come tali vengono trattati. Nella storia recente si sprecano esempi in tal senso. E lo sa bene anche Tosi il quale, dopo aver appreso la notizia della sua defenestrazione, non è che abbia fatto salti di gioia.

Teme anche lui che tanti suoi estimatori non gli perdoneranno l’odierno voltafaccia alla Lega, soprattutto se dovesse servire ad aiutare, alle elezioni regionali venete, la competitor Alessandra Moretti, in arte “ladylike”. Ieri l’altro, la destra si è goduta una giornata di sole ma è presto per riporre sciarpe e ombrelli. L’estate è lontana e ci sarà ancora da bagnarsi le calosce prima di mettere i piedi all’asciutto. Mala tempora currunt, sed peiora parantur.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:35