Strano, molto strano...

Strano, “Il Giornale” non ha messo in prima pagina la davvero scandalosa vicenda che ha visto coinvolto il ministro Maurizio Lupi e altri politici, fra i quali quattro sottosegretari di aria renziana, dando l’impressione di non voler danneggiare l’Ncd o meglio infierire sui voltagabbana che comunque hanno tradito l’ex Cavaliere. La circostanza non è sfuggita a molti lettori che si chiedono il perché di tale atteggiamento anche perché Libero pone in risalto l’evento. Oltre la facile e scontata giustificazione del garantismo, lascia non poco perplessi tale atteggiamento.

Si può essere garantisti sotto il profilo giudiziario ed io sono fra questi, ma non si può ignorare che sotto il profilo politico i fatti accertati sono molto gravi. Ma se solo facciamo riferimento a quanto è successo negli ultimi quattro anni, dal momento in cui Silvuio Berlusconi per il ben noto complotto è stato defenestrato, si ha l’impressione netta che i tanti scandali che si sono succeduti hanno una indiscutibile matrice democristiana, se è vero che sono stati coinvolti Alfano, la Cancellieri, i protagonisti di Mafia Capitale, ed oggi Lupi con tutto l’entourage che è venuto allo scoperto.

L’origine politica di tali personaggi la si individua nella vecchia e sempre presente strategia democristiana, che prevedeva (e tutt’ora prevede) lo sfruttamento delle risorse pubbliche attraverso la solita burocrazia. Tra non poco il pifferaio fiorentino che si proclama un giorno sì e l’altro pure il paladino dell’anticorruzione, si scoprirà non essere estraneo alla strategia che prevede il controllo delle opere pubbliche attraverso i burocrati, tipo Incalza, estremamente abili nel truccare gli appalti aggiudicandoli agli amici od agli amici degli amici. Senza dimenticare che il ministro Poletti era orgoglioso di farsi fotografare insieme a Buzzi ed altri in ricche manifestazioni conviviali. Si può dire che Tangentopoli non è finita, ma vi è una sostanziale differenza.

A quell’epoca i massimi esponenti dei partiti condizionavano l’affidamento delle opere pubbliche alle tangenti che gli imprenditori versavano ai partiti, con particolare riferimento al Partito Socialista di Craxi, alla Dc di Forlani ed al Partito Comunista che, stranamente, come sostiene Guzzanti padre, fu salvato nonostante il coinvolgimento di Greganti, all’epoca il capo delle cooperative rosse, come lo era, fino a non molto tempo fa, anche l’attuale ministro Poletti. Con Tangentopoli furono azzerati tutti i partiti della Prima Repubblica, sia la Dc che il Psi, ma non il Pci e l’Msi, questi ultimi tutelati dalla Magistratura dell’epoca sotto l’egida di Borrelli e Di Pietro, successivamente sceso in politica.

Oggi lo scenario è diverso e, caduto Berlusconi per i problemi giudiziari ben noti, il Pd ha visto realizzato il sogno inseguito dai cattocomunisti, cioè quello di esercitare il potere in un Paese dove, da sempre, la gente nella sua grande maggioranza è moderata. Entra in scena il sindaco di Firenze, pure lui ex democristiano, che illudendo la gente con la promessa di rottamare i vecchi comunisti, pur non essendo stato eletto dal popolo, con la complicità di Re Giorgio, guida un Governo del quale fanno parte i democristiani che hanno tradito Berlusconi.

Siamo praticamente tornati agli anni Novanta, con una differenza riguardante il fine perseguito dai corrotti e corruttori, che è individuato nello sfruttamento delle occasioni che offrono le opere pubbliche, l’arricchimento personale e la conservazione di privilegi acquisiti ormai da tanti anni. Ma i democristiani sono in ogni caso fortunati e nel mentre scoppia lo scandalo politico, irrompe sulla scena il terrorismo islamico con la tragedia di Tunisi che è utile per far dimenticare la miseria umana di personaggi che definire squallidi è poco. Ma ciò preoccupa tutti noi ma non il democristiano di turno, il ministro degli Esteri Gentiloni, che durante la trasmissione Agorà ha sottovalutato l’evento tragico smentendo il titolo de “Il Giornale” che poneva l’attenzione sullo stato di guerra in cui siamo, sostenendo che l’Italia è un Paese tranquillo. Certo, tranquillo fino a quando non si verificherà un’altra tragedia sul suolo italico, suolo che dista da Tunisi un centinaio di chilometri soltanto.

Per favore, liberiamoci una volta per tutte della cancrena democristiana, anche se appare una impresa impossibile constatando che i cattocomunisti un mese fa hanno eletto alla carica di Presidente della Repubblica un democristiano. È il caso di richiamare il vecchio detto: “errare è umano ma perseverare è diabolico!”.

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 14:53