La tv sui cellulari col  matrimonio delle torri

La partita delle torri si concluderà entro l’autunno? La tabella di marcia di Mediaset, con l’operazione Ei Towers-Rai Way è quella di arrivare ad un “campione nazionale” italiano delle torri tv. Un unico operatore gestito da una società con pacchetto azionario maggioritario della Cassa depositi e prestiti e quote possibilmente paritarie tra i due gruppi possessori degli attuali ripetitori. Il futuro? Un settore in movimento. La Rai e la francese Tdf hanno già iniziato dalla Torre Eiffel e da due impianti Rai in Valle d’Aosta la sperimentazione per portare la tv sul telefonino trasmessa da torri televisive.

Il progetto congiunto, basato sull’idea “Tower Overlay” della tedesca Technische Universitaet Braunscweig, ha il contributo della americana GatesAir, della tedesca Irt, della francese Expway. In pratica si tenta di realizzare una convergenza tra le tecnologie televisive e quelle 4G mobili.

Anche a Bruxelles sono in corso incontri e discussioni sull’agenda relativa alla strategia digitale europea. Nuove norme dovrebbero entrare in vigore dal 2020, tenendo conto degli sviluppi tecnologici e soprattutto della rete per trasmettere dati via telefonia mobile (wireless), un campo più redditizio rispetto a quello delle frequenze televisive.

Lo scenario ipotizzato dagli esperti del settore (tra cui quelli francesi di Tdf, della spagnola Abertis, degli operatori di telefonia come Wind, Vodafone, Bt, Orange) vede il mondo dell’emittenza europea soggetto a grandi cambiamenti. Per ora il grande schermo resta dominante, ma la crescita del video on-demand, dei programmi tv su richiesta, dei contenuti Internet prodotti da società come Netflix, Youtube e del traffico mobile (smartphone, tablet, pc, telefonini della quarta e quinta generazione) determineranno profonde trasformazioni anche se le due piattaforme, mobile e tv, coesisteranno a lungo.

È tempo di prepararsi a nuovi scenari. Le riserve delle autorità italiane garanti (Consob, Agcom, Antitrust) sull’Opa lanciata da Ei Towers (l’offerta per comprare il 66 per cento di Rai Way per oltre un miliardo di euro) hanno indotto i contendenti a modificare i piani.

In un primo momento la fusione tra la vecchia Dmt di Alessandro Falciai (ora nel Cda del Monte dei Paschi) e la Elettrica Industriale di Mediaset non sembrava destinata a fare la parte del “predatore”. Poi le cose sono cambiate quando a Cologno Monzese hanno approfondito le possibilità dei nuovi scenari. La creazione di un polo delle torri tv manca in Italia rispetto ad altri paesi europei. Il duopolio delle antenne tv è una delle tante anomalie italiane. Non è così in Germania, Francia, Spagna, Irlanda e Svizzera. L’infrastruttura normale è unica. E al mercato era piaciuta la soluzione di mettere insieme Ei Tower (1,25 miliardi di capitalizzazione in Borsa) e Rai Way (950 milioni), eliminando così due reti parallele con alti costi di gestione e per gli investimenti.

Le torri del cosiddetto broadcasting portano il segnale con una tecnologia matura. Quelle delle telecomunicazioni viaggiano a multipli elevati. Mettere, pertanto, le sue società insieme, hanno ragionato gli operatori del mercato, avrebbe permesso una razionalizzazione del settore, creando valore aggiunto e un abbattimento dei debiti (Rai Way ha chiuso l’esercizio 2013 in rosso per 448 milioni). C’è di mezzo però la politica e le scelte del governo. È improbabile mettere sotto lo stesso ombrello pubblico e privato oppure le torri tv e quelle tlc (Telecom per esempio ne ha 18mila)? La realtà europea evidenzia che in nessun Paese, comunque, i produttori di contenuti sono proprietari delle reti di trasmissione.

Quale partita si sta giocando? Tra Rai Way e Ei Towers ci sono in ballo 5500 antenne e secondo il Sottosegretario di Stato del ministero dello Sviluppo Economico con delega alle comunicazioni, Antonello Giacomelli, le soluzioni potrebbero essere due: un unico operatore puro che non fornisca contenuti, oppure un soggetto di controllo pubblico. Due gli esempi italiani di unico operatore per grandi infrastrutture di trasporto: Terna per il settore elettrico e Snam per la rete gas.

L’operazione Ei Towers-Rai Way “non è finita”, ha detto Gina Nieri consigliere di amministrazione Mediaset alla vigilia dell’assemblea della società delle torri, aggiungendo che “questo matrimonio ha molto senso industriale e come tutte le cose che hanno senso industriale prima o poi si farà”.

 

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:24