Banche, crisi ellenica   e “inchini” fallimentari

E bravo Giuseppe Galati (nella foto), segretario della Commissione Bilancio della Camera dei deputati. Noi che abbiamo da sempre creduto nella rivoluzione liberale, tradita anche da Berlusconi che si è piegato ai diktat di Napolitano acconsentendo alla nascita del governo tecnico del deleterio Mario Monti, con piacere prendiamo atto che un forzista di origini democristiane prenda le distanze dall’ennesima direttiva europea che privilegia solo le banche a danno dei cittadini ormai alla mercé di Matteo Renzi, che invece di presenziare in Parlamento sul dibattito riguardante la Grecia si è recato in Germania per fare l’ennesimo inchino alla signora Angela Merkel. A tal proposito, la baldanzosa Giorgia Meloni, allo stato l’unica politica di centrodestra credibile insieme a Matteo Salvini, è stata protagonista di una battuta degna della sua intelligenza e perspicacia. Intervistata sulla gita di Renzi in Germania, la Meloni ha così risposto: “Ha fatto tanti di quegli inchini alla Merkel che neanche Schettino è più pratico”. Praticamente il famoso e tragico inchino della Costa Concordia all’isola del Giglio che è costato la vita a tante persone non è paragonabile sotto il profilo del danno a quelli fatti da Renzi alla Merkel.

Ma penso che, al di là delle battute, la totale inettitudine del pifferaio fiorentino stia procurando danni enormi agli italiani. Ma perché bisogna preoccuparsi dei cittadini, specie quelli italiani? In fondo basta assicurargli una autovettura, un telefonino, una partita di calcio, una pizza ogni tanto e la gita fuori porta durante il fine settimana. L’importante è approvare la direttiva europea con maggioranza solida dal Parlamento Europeo, che mette ancora al riparo le banche dal possibile fallimento. Dal primo gennaio del 2016 le banche potranno attingere fondi dai conti correnti con somme superiori a 100mila euro senza avere il consenso dei correntisti. Davvero un sopruso senza precedenti, contro il quale non solo l’onorevole Galati deve protestare ma tutti noi che subiamo quotidianamente le vessazioni bancarie e delle compagnie di assicurazione. Tutti noi ad eccezione ovviamente dei magistrati, che godono sempre di un trattamento di favore sotto ogni profilo al pari dei parlamentari. Siamo davvero stanchi, ma non disposti alla resa. Pertanto è davvero giunta l’ora della chiarezza e della determinazione necessari per liberarci dei politici attuali ed in particolar modo di una Europa che non è di tutti gli Stati che l’hanno creata, ma solo della Germania e dei Paesi nordici. Neanche della Francia, che fa finta di protestare ma che alla fine, come l’Italia, si inchina alla Merkel. Ogni Stato, se non viene accettato il criterio universale dell’Unione politica dei popoli, è bene che si riappropri della propria sovranità, in sintonia magari con il Regno Unito che ha accettato di farne parte ma non ha rinunciato alla propria moneta.

Oggi coloro che nel 2002, mi riferisco in particolare a Romano Prodi e compagnia varia, introdussero l’Euro senza tenere conto del reale potere di acquisto della nuova moneta, dovrebbero oggi recitare il mea culpa e non minacciare fallimenti e degrado economico in caso di abbandono dell’Euro, con l’unica preoccupazione di salvare le banche!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:35