Sostiene D’Elia: i mezzi prefigurano i fini

Sostiene Sergio D’Elia, responsabile di Nessuno tocchi Caino: “Una sola grandissima cosa ci ha insegnato Marco Pannella e cioè che i mezzi prefigurano i fini”. E quindi oggi come oggi, più che pensare alle elezioni, “in un Paese dove non ci sono le condizioni necessarie perché si svolgano nella piena consapevolezza da parte di tutti gli elettori”, appare molto più importante “continuare la battaglia per il diritto alla conoscenza, che già fu di Einaudi, nella prospettiva della transizione transnazionale dalla ragione di Stato allo Stato di diritto”.

Il cosiddetto “scisma radicale”, evocato da Maurizio Turco un paio di giorni orsono in una sincera e intellettualmente onesta intervista al Corriere della Sera, a ben vedere è tutto qui.

“D’altronde Pannella – sostiene sempre D’Elia – le più grandi vittorie sui diritti civili le ha sempre ottenute quando non era presente in Parlamento, a partire dalla battaglia per confermare la legge sul divorzio”. Che i cattolici volevano abrogare con un referendum ad hoc nel 1974. Insomma, la rappresentanza parlamentare e/o istituzionale dei radicali, magari anche consistente, di per sé non è una garanzia di alcunché. “Non è un fine, non può essere un fine”. E “non è neanche un mezzo”, visto che fini e mezzi devono essere coerenti.

Dopodiché, visto che i Radicali italiani “boninizzati” sembrano pensarla differentemente, come dovrebbe comportarsi nel segreto dell’urna chi la pensa come D’Elia, Turco o la Bernardini (che assistono infastiditi se non sgomenti al ritorno in campo della stessa Bonino dopo oltre due anni di assenza) di fronte alla concreta possibilità di votare loro compagni radicali a Milano con la lista di Marco Cappato o a Roma con quella di Riccardo Magi in appoggio a Roberto Giachetti?

“Una regola non c’è – afferma D’Elia – è chiaro che ognuno di noi quando si reca a votare mette la croce su qualcuno che conosce, che stima e che rappresenta, nella nostra ottica, il “meno peggio”, ma non è sempre detto che sia necessariamente un radicale in tutte le occasioni”.

Ecco, la scissione dell’atomo radicale è iniziata. Anzi è in pieno svolgimento e presto vedremo la reazione a catena che porterà all’esplosione nucleare. Ne vedremo e sentiremo delle belle.

@buffadimitri

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:54