Chi ha paura del terrore?

No, il titolo non è una presa in giro. La paura è cosa saggia e buona, per la sopravvivenza di tutte le specie animali, noi compresi. Sto parlando della sua possibile "misura colma". Quella, cioè, che non ci fa riflettere a mente fredda, per capire bene ciò che ci accade tutt'intorno. Tempo fa, scrissi qualcosa a proposito della... manutenzione del terrore e dei comportamenti eversivi standard (per così dire...) delle più importanti centrali del terrorismo internazionale, che oggi si connotano per una matrice religiosa islamico-radicale. Ci risiamo, torniamo sempre all'inizio della... coda che il serpente si morde chiudendosi a circoletto. Un loop emotivo, un travaso di paura e terrore di massa nei Paesi occidentali colpiti che, obiettivamente, è proprio l'effetto cercato dai suoi autori. Vediamo la cosa con occhi, come dire, un po' marziani. Dunque, la bruta statistica ci dice che, essendo noi europei qualcosa come cinquecento milioni di anime, la probabilità di rischio di cadere vittima di attentati terroristici è, in pratica, pari a zero! Al contrario di quella che riguarda gli incidenti stradali, infinitamente più elevata della prima, naturalmente.

Quindi, ciò che fa la differenza è lo stato psicogeno e ansiogeno che simili gesti ispirano all'uomo della strada. Dovremmo fare un po’ come gli israeliani, che hanno sviluppato una resilienza invidiabile a tutte le forme più bieche e feroci dell'odio terrorista, accoltellamenti compresi, che è l'ultima versione popolare del terrorismo fai-da-te. No, non dico di non aver paura. Ma, forse, è il caso di avere un po' più di fiducia negli anticorpi che da sempre, da quando siamo su questa Terra, ci hanno permesso di proseguire fino a oggi. E questi sono rappresentati dalle nostre barriere psicologiche. A forza di attentati, ci si fa, come dire, il “callo” mentale. Ci si abitua. Lo si prende come un drammatico dato di fatto della nostra epoca. Come l'antrace e i pazzi che ne fanno incetta per colpire quante più persone innocenti possibili.

Intanto, quello che posso dire è che gli apparati di contrasto dell'Occidente sono un po' lenti, ma funzionano benissimo per organizzare difese serie nel tempo. Belgio, Francia, Inghilterra e Stati Uniti compresi. Ma c’è un’altra questione che desta sorpresa: come mai le opinioni pubbliche citate non chiedono a gran voce di andare in guerra contro l'Isis ed sradicare, una volta per tutte, la minaccia che viene da Al-Baghdadi? Semplice, secondo me. L'uomo di Mosul non è Hitler. Non ha nessuna armata, aviazione, truppe corazzate, SS, etc., in grado di violare frontiere e occupare Nazioni, manu militari. Lui sta, in fondo, nella commedia della minaccia, che non ha nulla a che vedere con quella vitale, insopportabile, quando uno spietato esercito di occupazione ti recide l'anima, ti opprime e ti umilia, ti depreda delle tue risorse economiche e fa prigionieri e uccide gli uomini migliori che resistono.

Perché, è vero: i miliziani dell'Isis, militarmente parlando, sono delle assolute nullità. L'unica fama vera che si sono guadagnati è quella della ferocia inaudita e, per fare sempre più paura (visto che il "callo" dell'opinione pubblica si inspessisce nel tempo) non sanno far altro che essere sempre più feroci, addestrando bimbi innocenti a farsi esplodere, o riempiendo fosse comuni di migliaia di vittime civili assolutamente innocenti e disarmate (ma guarda un po', vi ricorda qualcosa? Milosevic, per esempio. Qua vicino, a due passi da noi). Non è che, in questo, le satrapie mediorientali abbiano dato dimostrazione di grande umanità, vedi le devastazioni intollerabili che fanno del popolo siriano un martire collettivo!

Concludo: siamo solo sulle montagne russe. L'Isis non attraverserà nemmeno una pozzanghera (altro che Mediterraneo) per cercare di portare i suoi sciammannati guerrieri alle nostre porte di casa. Quindi, viviamo serenamente la nostra vita, che i problemi che ci riguardano sono di ben altro tenore, come quello di giovani generazioni che non hanno più un futuro di lavoro dinnanzi a loro!

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 17:27