Una “Marianna” per  i valori repubblicani?

Nel grande movimento di scissioni preannunciate, interrotte o attuate, di fusioni e federazioni tentate, di partiti e movimenti concepiti e spesso soffocati quando ancora non riuscivano ad emettere che vagiti, la probabilità che si vada al voto con un sistema elettorale proporzionale – per tanti aspetti nefasta – consente di fantasticare sul ritorno in Parlamento di gruppi politici non di massa, ma in qualche modo “d’opinione”. Del resto, i difetti del proporzionalismo non si superano né con l’orrido “Porcellum”, né con un marchingegno che ponga il governo del Paese nelle mani di una congerie di incompetenti, incapaci di formare una coalizione e beneficiati da uno smisurato premio di maggioranza: l’alternativa efficace sarebbe, semmai, il sistema uninominale di tipo anglosassone, così caro in particolare a Marco Pannella ma così temuto dalla quasi totalità dei partiti.

Chi scrive, a lungo dirigente radicale, non riesce ad appassionarsi molto alla diatriba in corso fra alcune componenti di quella che è stata per diversi anni la “galassia” di associazioni del Partito Radicale. So che in diverse di tali associazioni, come nel partito stesso (ufficialmente, il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, che ha statuto consultivo al Consiglio Economico e Sociale dell’Onu) sono presenti eccellenze politiche, capacità, competenze ed esperienze che potrebbero elevare il livello qualitativo di qualsiasi altro partito, come spesso è avvenuto in passato. E ritengo che torti e meriti possano individuarsi, in quantità impossibili a misurarsi trattandosi di grandezze non matematiche, in entrambi gli schieramenti. Si sa, però, che l’ultima volta in cui il Partito Radicale si presentò con il proprio nome e simbolo alle elezioni per il Parlamento italiano fu nel 1987: dopo quella data, spesso su impulso di Pannella, si crearono liste di volta in volte collegate all’antiproibizionismo, al suo stesso nome, a quello di Emma Bonino o ad altro ancora, ma il partito ha agito, su diverse campagne, con altre modalità.

Chi, dunque, intenda oggi porre esperienze e capacità dell’area radicale al servizio di una progettualità anche elettorale cosa potrebbe fare? Se è difficile orientarsi nella generale confusione, intanto noto che fra quanti hanno svolto nell’area radicale una parte del proprio percorso politico vi sono alcuni che stanno cercando di dare vita a nuovi strumenti politici. Ho partecipato con molto interesse, ad esempio (anche come coordinatore nazionale dei membri individuali dell’Alleanza dei Liberali e Democratici Europei, Alde), all’incontro dal titolo “Forza Europa” svoltosi a Milano l’11 febbraio scorso, promosso da Benedetto Della Vedova e al quale sono intervenuti fra gli altri Emma Bonino, Francesco Rutelli, Carmelo Palma. E con non meno interesse partecipo in questo fine settimana a Bologna (oggi e domani, ndr) alla Convenzione del movimento “La Marianna”, ideato da Giovanni Negri. Non mi è ben chiaro cosa potrà nascerne: mi auguro, però, che la Marianna possa dire e fare molto di buono per la politica italiana, traendo idee e capacità in parte dalla storia del Partito Radicale (compresa quella precedente la rifondazione del 1955), in parte da altri movimenti e personalità di un’area laica, liberale, repubblicana, riformista o socialista che da molti anni è disaggregata.

Si intende che la Marianna non è, né potrebbe o vorrebbe essere, un sostituto del Partito Radicale. Tuttavia, un’interazione fra alcuni dei soggetti dell’area radicale e la Marianna su proposte specifiche non potrà che essere positiva, così come lo sarà quella con altri gruppi o persone che ne condividano gli scopi. Per il momento, ho almeno una certezza: che la Marianna, questa simpatica ragazza con il berretto frigio, è giustamente il simbolo di quei valori repubblicani – e della buona vecchia République francese – declinati sul motto “Libertà, eguaglianza, fraternità” e costituiti da laicità e difesa intransigente dei diritti civili; e a questo non posso che sentirmi vicino.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:45