L’ombra cupa della Germania sulla Ue

Che la Germania e la sua ricorrente voglia di comando, d’impero, di Reich insomma, non fossero mai del tutto sopiti era chiaro, ma dopo il G7 di Taormina è chiarissimo.

Angela Merkel, infatti, con il suo comportamento a Taormina ha definitivamente scoperto le carte facendo intendere che l’Europa per lei è cosa sua. Il vero problema del fallimento di questa ormai vecchia e piuttosto inutile forma di summit non è stato l’atteggiamento di Trump, ma quello della Germania e della sua cancelliera. Donald Trump, infatti, a Taormina ha proseguito nella linea politica che lo ha condotto a vincere le presidenziali in assoluta controtendenza rispetto a Barack Obama. Dunque nulla di nuovo sulla posizione americana nel commercio, nell’immigrazione, sul terrorismo e sull’accordo di Parigi. È proprio qui che nasce l’astio e il disappunto livoroso della Merkel, che la dice lunga sulle sue vere intenzioni. Trump non è Obama e con lui l’America non è disposta a reggere bordone alla Germania. Barack, infatti, con la sua politica “mediocre” soprattutto in materia estera, aveva sempre lasciato campo libero alla cancelliera di porre e disporre a piacimento su tutti. Oltretutto la Merkel dopo l’ennesimo colpo portato a casa con l’elezione di Emmanuel Macron in Francia si è convinta di non avere più ostacoli alla sua onnipotenza. Il giovane rampollo parigino, infatti, non solo si è accodato alla Germania che lo ha sostenuto e voluto, ma ha fatto capire tutta la sua accondiscendenza verso Angela Merkel e le sue ambizioni.

Insomma, per farla breve, nella testa della Merkel è come se il confine e il dominio della Germania si fossero estesi all’intera Europa in una sorta di unicum a disposizione, la Ue. Il suo disegno, infatti, è quello di plasmare, indirizzare, costruire e addirittura se necessario aggiornare i Trattati secondo i desideri tedeschi, per meglio disporre di tutta la potenza europea a semplice comando. Del resto dopo la Brexit e dopo l’elezione di Macron nessuno più è in grado di opporsi alla Merkel, meno che mai l’Italia. Ecco perché la Merkel è indispettita dalla posizione di Trump e dai bastoni fra le ruote che il Presidente degli Usa potrebbe mettere nel disegno d’egemonia internazionale tedesco.

Insomma, più si va avanti e più ci ritroviamo in un’Europa nella quale la sovranità ceduta dai singoli finisce dritta dritta nelle mani della Germania come da disegno iniziale. In questo senso sarà fondamentale che il prossimo Governo, quello che uscirà dalle elezioni probabilmente autunnali, faccia recuperare all’Italia una posizione forte in Europa. Solo così sarà possibile non solo cambiare verso alle demenziali imposizioni Ue, che hanno arricchito la Germania e impoverito gli altri, ma restituire al nostro Paese quel ruolo che da troppi anni ha definitivamente perduto e che oggi più che mai appare indispensabile.

Aggiornato il 30 maggio 2017 alle ore 22:23