L’Ue vorrebbe un governo M5S/Pd

L’Europa, influenzata dai democratici tedeschi, dice all’Italia di non fidarsi di un governo senza Partito Democratico. E chiede che a governare l’Italia sia il Pd d’appoggio al Movimento 5 Stelle.

La notizia ha raggiunto lo Stivale nel giorno della direzione del Pd, mentre venivano annunciate le dimissioni di Matteo Renzi da segretario. Di fatto qualcuno o qualcosa si muove a Bruxelles per agevolare i “tecnici” nella scalata del Pd. Perché ai tecnocrati Ue piacerebbe che a governare l’Italia ci sia un Luigi Di Maio manovrato dai tecnici democratici. Soprattutto l’Ue intende ostacolare qualsivoglia Esecutivo a trazione Lega o ad egemonia berlusconiana. Dietro queste manovre, che mirano ad etero dirigere l’Italia da Bruxelles, c’è il vicepresidente dei Verdi (il francese Pascal Durand) da sempre estimatore del “commissariamento totale dell’Italia”, e con la regia di Barbara Spinelli (gruppo Gue, Sinistra unitaria europea). Quello dell’europarlamentare italiana è un volto molto noto in Europa: Barbara Spinelli è la figlia di Altiero Spinelli, tra i padri fondatori dell’Unione europea. Stando ai rumors, appoggiano in Ue l’eventuale governo Pd-M5S-Leu non solo esponenti dei Verdi e di Gue, ma anche i Socialisti e gli europarlamentari del gruppo Alde. Questi ultimi garantiscono che in un simile esecutivo entrerebbe dalla porta principale anche Emma Bonino col suo “+Europa”.

Questo gruppo di pressione europeo conta di raccogliere un numero elevato di adesioni, anche alla luce del voto che ha visto eleggere il grillino Fabio Massimo Castaldo alla vicepresidenza del Parlamento europeo: per poi fare pressione su un Pd (derenzizzato e tecnocratizzato a sinistra) per indurlo a riflettere sulla possibilità di un governo a guida grillina. Nel caso in cui la strada risultasse percorribile, la Commissione europea aprirebbe all’ipotesi di concedere più tempo all’Italia sulle misure di correzione agli squilibri, sia macroeconomici che dei conti. Dall’Ue non escludono nemmeno l’ipotesi di un governo ad interim per l’Italia.

Tutta questa storia torna a dimostrarci quanto poco conti il volere degli italiani rispetto alle manovre dell’Ue. Così l’elettorato ha bocciato il Partito democratico, ma a Bruxelles c’è chi lo ha gradito “derenzizzato”, più “tecnocratizzato” e alleato di Leu e Bonino, soprattutto buono per ammansire Di Maio e compari.

Parla il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici: “Ho sempre detto che non dobbiamo avere paura delle elezioni e non ho cambiato idea dopo questo voto. In Italia c’è un quadro costituzionale molto chiaro. Sono certo che andare alla formazione di un governo stabile permetterà all’Italia di confermare il suo impegno europeo. Comunque – ha concluso – come spiega Valdis Dombrovskis terremo conto di tutto questo nei calendari”.

In parole povere, in Ue gradiscono solo un governo di sinistra che tenga a stecchetto l’Italia. Una sinistra che sappia arginare sia l’antieuropeismo marxista che quello di matrice nazionalista. Insomma, un governo che pratichi povertà diffusa e sostenibile, millantando crescita e integrazione. In tanti iniziano a chiedersi se l’elettorato potrà mai reagire, se la gente abbia aperto gli occhi. A queste domande si spera di rispondere con le urne entro un anno.

Aggiornato il 14 marzo 2018 alle ore 08:15