Il sindaco Pd di Bologna vieta accendini col Duce

Una nuova polemica si innesta sul caso antifascismo. La notizia arriva dalla rossa Emilia Romagna. Botta e risposta su Facebook tra il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, e il sindaco di Bologna, Virginio Merola.

A dare il via alla bagarre è stato il candidato premier leghista che ha criticato la decisione dell’amministrazione del capoluogo emiliano-romagnolo per la scelta, recentemente approvata, di limitare la concessione di spazi pubblici alle formazioni neofasciste e vietare la vendita di gadget che evocano il fascismo fabbricati in epoche successive al Ventennio.

Il tutto è accaduto il primo aprile sui social. “Mentre il ministro dell’Interno (del Pd) parla del rischio di terrorismo islamico - ha scritto Salvini sul suo profilo Facebook - il Comune di Bologna (a guida Pd) mette fuorilegge gli accendini con la faccia di Mussolini. Certa gente vive su Marte”. Al post ha risposto direttamente il sindaco che questa mattina, sempre via Facebook, ha replicato: “Invece di occuparsi del nuovo Regolamento del commercio del Comune di Bologna che vieta la vendita di gadget nazisti e fascisti, Salvini farebbe meglio a preoccuparsi su dove sono finiti i 48 milioni di euro di rimborsi elettorali della Lega messi sotto sequestro dal giudice e in gran parte non ancora trovati”. Una polemica, dunque, destinata a far parlare migliaia di utenti.

 

Aggiornato il 03 aprile 2018 alle ore 14:45