Governo, pronto il nome del premier

I giochi sono finiti. C’è l’accordo politico. Lega e M5s hanno trovato l’intesa su premier e squadra di ministri per il governo e attendono di essere convocati dal Colle. La base M5S ha votato al 94 per cento a favore del contratto di governo. E altrettanto hanno fatto gli iscritti del Carroccio. 

L’annuncio dell’intesa raggiunta, dopo più di 70 giorni di trattative, l’ha fatto per primo Matteo Salvini che ha parlato al megafono davanti a un gazebo a Fiumicino: “Abbiamo scelto un nome equilibrato”, ha detto nel primo pomeriggio, “che soddisfa noi e loro. Non saremo premier né io né Di Maio, ma siamo pronti a metterci la faccia ed entrare nell’esecutivo”.

Quindi l’avvertimento rivolto al Quirinale: “Speriamo che nessuno metta veti su una scelta che rappresenta la volontà della maggioranza degli italiani”. Poche ore dopo è toccato a Luigi Di Maio, intervenuto a un comizio in sostegno del candidato sindaco M5S a Teramo: “Abbiamo chiesto che il ministero dello Sviluppo Economico con dentro quello del Lavoro sia un super ministero per risolvere i problemi degli italiani e che vada al Movimento 5 stelle”.

E ha chiuso: “Avevo promesso che saremmo andati al governo e la prossima settimana ci andiamo”. La squadra sembra essere stata formata, ma sui nomi regna l’assoluto silenzio e, assicurano fonti M5s e Lega, non sarà rivelata prima di aver parlato con il Quirinale. La quadra è stata raggiunta domenica dopo che i due leader si sono incontrati a Roma per circa due ore per definire gli ultimi dettagli. Ora che i nomi ci sono, Salvini ha fatto il suo avvertimento: “Nessuno dovrà mettere il veto su quello o quel cognome”, ha dichiarato, “finalmente c’è una squadra che non arriva via fax da Bruxelles, Parigi o Berlino”.

Aggiornato il 21 maggio 2018 alle ore 12:23