Valle d’Aosta, cresce Lega e frena M5S

Le elezioni in Valle d’Aosta puniscono in sostanza i partiti che più hanno sofferto alle elezioni politiche del 4 marzo scorso. Cresce la Lega, frena il Movimento 5 Stelle. Pd, Forza Italia e Fratelli d’Italia sono fuori dal Consiglio. Union Valdotaine primo partito, ma in calo.

Ci troviamo di fronte a un exploit della Lega che, in linea con le politiche di marzo, con il 17 per cento conquista 7 seggi su 35 torna in Consiglio regionale dopo 20 anni di assenza. Il Pd, fino a ora in maggioranza, si ferma al 5,4 per cento e rimane fuori dall’assemblea non avendo raggiunto la soglia di sbarramento.

Per la prima volta dal 1946 gli eredi del Pci non sono rappresentati nell’assemblea della Regione autonoma. Stessa sorte per il resto del centrodestra (Forza Italia e Fratelli d'Italia). L’Union Valdotaine rimane la prima forza con il 19 per cento, in forte arretramento dal 2013 quando aveva ottenuto il 33,4 per cento e 13 consiglieri.

Il suo leader ed ex presidente della Regione, Augusto Rollandin, lascia sul terreno oltre 6 mila preferenze, acciaccato da una travagliatissima legislatura tempestata anche di inchieste giudiziarie. In calo anche il Movimento 5 stelle: con il 10,50 per cento cresce rispetto alle regionali del 2013 (7 per cento), ma arretra notevolmente dopo l’exploit delle politiche (24 per cento) in cui aveva espugnato il collegio uninominale valdostano della Camera.

Lo spazio occupato dalla Lega ha compresso la presenza delle altre forze autonomiste: Stella Alpina-Pnv 10,6 per cento (4 seggi), Uvp 10,5 per cento (4) e Alpe 9 per cento (3). Sulla ribalta regionale compaiono anche due nuove sigle: Impegno civico 7,5 per cento (3) e Mouv 7,1 per cento (3).

Si aprono ora le grandi manovre per l’elezione del presidente della Regione (eletto dall’assemblea, unico caso in Italia) e per la formazione del governo regionale. Difficile immaginare la riproposizione in chiave regionale dell’asse Salvini-Di Maio: Lega e M5s raggiungono insieme 11 seggi su 35, non sufficienti per fare una maggioranza.

Aggiornato il 22 maggio 2018 alle ore 12:05