Ilva: botta e risposta Grillo-Calenda

Botta e risposta sul futuro dell’Ilva fra Beppe Grillo e l’ex ministro Carlo Calenda, che twitta “mi vengono i brividi” a proposito del video in cui il fondatore del Movimento 5 Stelle auspica una riconversione dell’impianto siderurgico di Taranto usando fondi europei inutilizzati.

Sull’impianto pugliese, da anni al centro di battaglie legali, proteste per un inquinamento giudicato da alcuni osservatori pericoloso e lavoratori tenuti in bilico, è polemica ad altissima tensione fra Calenda, ex responsabile dello Sviluppo economico che ha seguito gran parte della cessione dell’Ilva, e buona parte del nuovo Esecutivo. L’ultimo detonatore è il video di Grillo che spiega “nessuno ha pensato di chiuderla” ma l’Ilva può essere riconvertita. Usando “circa 2,2 miliardi di euro che sono stati immessi in un fondo quando l’Europa si chiamava Comunità europea del carbone e dell’acciaio”.

Essendo il più grande impianto siderurgico, per il fondatore del Movimento “potremmo fare come hanno fato nel bacino della Ruhr dove non hanno demolito, hanno bonificato”: Obiettivo, “rivalutare uno dei più bei golfi d’Europa”. “Qualsiasi decisione sarà presa con responsabilità e attenzione, non davanti alle telecamere”, rassicura Luigi Di Maio, leader M5S e neo-ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico che eredita da Calenda un dossier non ancora chiuso: con in ballo il destino di 13.800 dipendenti (20mila con l’indotto), con sindacati e azienda divisi dal nodo di 3.800 esuberi, il ministro sa che si tratta del primo banco di prova dell’asse M5s-Lega al governo.

Il “contratto” di governo prevede una “riconversione economica” con progressiva chiusura delle fonti inquinanti, green economy e rinnovabili. E Di Maio, di fatto, prende tempo. “Non faccio annunci prima di aver incontrato la proprietà e le parti sociali”. Non basta per Calenda, che parla del video di Grillo “da terrazza su mare stile grande Gatsby delirava su riconversione in parco giochi della prima acciaieria europea” e ironizza su twitter “la parte video ‘magari la riconvertiamo per farci un parco turistico’ e tutta l’altra roba onirica la consideriamo ottimisticamente come una ‘licenza poetica’ all’artista. Ci fermiamo al tweet. E speriamo che si eviti la chiusura”.

Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, chiede a Di Maio “una visita a Taranto nel più breve tempo possibile”. I tempi sono infatti strettissimi: l’ingresso di AmInvestCo (la Newco controllata da ArcelorMittal) in Ilva è previsto entro il 30 giugno ma resta però da chiudere l’accordo fra azienda e sindacati. I sindacati di categoria Cgil-Fiom, Cisl-Fim e Uil-Uilm infine scrivono una lettera a Di Maio per chiedere “un incontro urgente” sull’Ilva per illustrare al ministro la loro posizione e “conoscere le azioni che il nuovo Governo intende mettere in campo”. In una situazione che definiscono “delicata”.

Aggiornato il 08 giugno 2018 alle ore 09:37