Il censimento dei cretini (seconda parte)

Alcuni lettori mi hanno gratificato di attribuzioni di razzismo per una mia presunta “adesione” all’iniziativa (o alle chiacchiere) di Matteo Salvini sui nomadi o Rom che siano. Vorrei anzitutto ricordare un po’ a tutti gli “smemorati”, tanto per rompere la rete della trappola, che nel nostro ordinamento costituzionale la “distinzione”, la schedatura ed il “censimento” su basi indiscutibilmente etniche sono espressamente previste e stabilite nello Statuto speciale del Trentino Aldo Adige in cui la “separazione” con tanto di diversità di diritti, è “garantita” per la “minoranza” tedesca. A “fin di bene”, cioè per conferire ad essa privilegi assai consistenti.

Detto questo, e sottolineato che, se si tratta di cittadini dell’Alto Adige che vivono nella stessa città, abitano in case contigue, lavorano fianco a fianco e nessuno se ne scandalizza (e forse è un male) confermo che sì, purtroppo sono cretini o, magari, ingenui, alcuni che stanno facendo un putiferio per l’iniziativa di Sua eccellenza lo scamiciato ministro dell’Interno. Il quale non desidera altro, essendo tutta la sua non breve carriera politica fondata e facilitata dalle provocazioni. Censimento “dei Rom”? Bastava che avesse detto “registrazione, accertamento, rilevazioni statistiche degli abitanti dei campi nomadi”. Rom o non Rom. Perché di questo si tratta. Perché nomadi, perché Rom? Perché non si è avuta cura di affrontare a tempo debito il loro problema!

È però indiscutibile che la presenza di queste comunità separate (è qui, semmai che c’è un razzismo di fatto!) con “leggi” proprie e propri usi e costumi ed attività notoriamente in collisione con esigenze di sicurezza degli altri cittadini, comunità di cui almeno un terzo è composto da individui “inesistenti” per le leggi e le norme “comuni” rappresentano un pericolo, una minaccia per la tranquillità e la sicurezza degli altri. È balordo preoccuparsi del funerale “troppo vistoso” di Casamonica e, poi, gridare allo scandalo se si vuole mettere sotto controllo, assicurarsi della identità dei suoi componenti quella comunità. Etnia o non etnia. E, aggiungo, nomadi o non nomadi, tanto per rispondere anche alla spiritosaggine di Lady Giorgia Meloni che li vuole costringere a “nomadare”.

Se le leggi civili impongono che tutti siano iscritti nei registri anagrafici e la legge di pubblica sicurezza consente che tutti i cittadini italiani possono essere oggetto di interventi di polizia perché non hanno “fissa dimora” e non si “danno ad una onesta attività lavorativa”, non si possono levare grida di scandalo se qualcosa del genere si prospetta per delle intere Comunità (etniche o non etniche) la cui “diversità” fuori legge ed è incompatibile e dannosa per la vita di tutti è manifesta. E indiscutibile.

Che Salvini si sia mosso e si muova in base a concetti diversi e con diversi sentimenti non lo escludo affatto. Non posso dire che lo dò per scontato per un attaccamento al principio di presunzione di innocenza. Ma cretini (la parola è forte ma è un omaggio al lessico e alle opinioni di Leonardo Sciascia) sono quelli che gli fanno il favore di scandalizzarsi, di gridare al suo razzismo (che forse e magari neppure forse c’è, ma non c’entra con la vera sostanza della questione in sé). Quella che interessa la gente. Dopodiché dite pure che sono io ad essere “razzista”. Sarà un altro tassello per questo “censimento”, un po’ razzista, dei cretini.

 

 

 

Aggiornato il 21 giugno 2018 alle ore 17:24