Lifeline, il braccio di ferro coinvolge anche Malta

Il mistero della nave Lifeline continua. Non si è ben compreso sotto quale bandiere navighi e, soprattutto, chi dovrà accoglierla. Un fatto è certo. Ha salvato centinaia di migranti al largo della Libia. Eppure, secondo L’Aja l’imbarcazione batte illegalmente la bandiera olandese. Da fonti del governo maltese, filtrano alcune nuove posizioni: “Malgrado la retorica di Salvini, né la Lifeline né il coordinamento di Roma hanno trasmesso a Malta una richiesta formale di accogliere la nave”. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini su Twitter ha scritto che “la nave fuorilegge Lifeline è ora in acque di Malta, col suo carico di 239 immigrati. Per sicurezza di equipaggio e passeggeri abbiamo chiesto che Malta apra i porti. Chiaro che poi quella nave dovrà essere sequestrata, ed il suo equipaggio fermato. Mai più in mare a trafficare”.

Anche Danilo Toninelli, ministro delle Infrastutture e dei Trasporti, ha chiesto l’intervento di Malta: “Io da cittadino prima ancora che da ministro dico che Malta non può evitare di assumersi una responsabilità che è prima di tutto umanitaria. Dovrebbe essere, notizie di queste ore, in acque maltesi, ma non abbiamo ancora la certezza. Nel momento in cui saranno in acque maltesi – sottolinea il ministro grillino – la responsabilità dell’apertura di un porto per la messa in sicurezza sarà sicuramente a carico di Malta”. Per Toninelli, “prima c’è il salvataggio delle persone. Questo nessuno deve metterlo in dubbio. Il salvataggio delle persone a bordo deve essere la priorità, dopo partirà l’indagine giudiziaria, e dopo l’indagine di bandiera ma quella nave non potrà più navigare C’è poi la parte di legalità oltre che quella di sicurezza: la Lifeline afferma di battere correttamente bandiera olandese, l’Olanda ci dice che non si tratta di una nave olandese, quindi l’indagine di bandiera andrà avanti”.

La Ong Mission Lifeline sostiene che “la nostra nave batte bandiera olandese”. E pubblica anche un documento che proverebbe la provenienza dell’imbarcazione. In un altro tweet sostiene di essere intervenuta, “come in tutte le precedenti missioni, in acque internazionali”. Una smentita alle parole di Toninelli. Il quale ha parlato di un suo intervento in acque libiche.  Nella notte, la Lifeline ha assistito un mercantile intervenuto in soccorso di un altro gommone in difficoltà. Alex Steier, il portavoce della Ong, afferma che “in Europa c’è libertà di parola. E il ministro Salvini ha il diritto di dire cose del genere. Ma stiamo seguendo le leggi internazionali. Al momento siamo a metà strada fra Libia e Malta. La situazione è tranquilla, la gente ha avuto coperte, cibo e assistenza medica dai nostri medici e infermieri. Non abbiamo feriti gravi. Speriamo che la situazione si risolva presto”.

Aggiornato il 22 giugno 2018 alle ore 15:04