La storia finisce ancora

Bisognerebbe parlarne con Francis Fukuyama. Piaccia o meno, trent’anni dopo e sempre in Germania la storia finisce ancora. Allora era il comunismo che assieme al muro di Berlino e alle sue nefandezze crollava spianando definitivamente la strada al capitalismo e alla democrazia. Oggi è sull’immigrazione, sulla crisi politica della cancelliera Angela Merkel, sull’innata avidità tedesca, è sull’imbroglio dell’asse Macron-Merkel e sui difetti d’origine dell’Unione europea, che l’Europa rantola e la storia finisce ancora. La questione drammatica dell’esodo africano è solamente il più triste dei detonatori, ma in realtà e tutto l’impianto europeo che crolla sotto il peso della ipocrisia, delle sue regole fasulle e insostenibili. Che il fenomeno dei flussi migratori fosse sfuggito di mano, che la soluzione non poteva essere quella di accogliere tutta l’Africa da noi, che dietro ci fossero interessi opachi e che, infine, sarebbe stata l’Italia a pagare di più, era evidente.

Insomma, che il mare tutt’intorno al nostro Paese ci avrebbe resi il collo dell’imbuto era scontato e in Europa si sapeva eccome, solo il centrosinistra ha fatto “il finto tonto” e la Chiesa ci ha inzuppato il pane col buonismo fasullo. Ecco perché i Paesi membri pensano a loro, alla loro gente, alla difesa dei confini, a gestire singolarmente le conseguenze di un fenomeno drammatico come quello dell’immigrazione, lasciando sola l’Italia.

Per farla breve, l’immigrazione è la punta di un iceberg che non regge e sprofonda sotto il peso delle ipocrisie e delle falsità, con le quali per anni ci hanno illuso sull’Europa e sulla straordinarietà dell’Euro, sui suoi effetti salvifici. Non era così e non è stato così, moneta unica e trattati nascono solamente per gli interessi della Germania, dell’asse franco-tedesco, delle grandi lobby finanziarie legate a loro e di chi ne condivideva affari e opportunismi. Per questo anno dopo anno alcuni si sono spudoratamente arricchiti, mentre altri, noi per primi, clamorosamente impoveriti. Ecco perché chi dice che senza l’Euro saremmo stati spazzati via dalla crisi dei subprime mente sapendo di mentire, professoroni in testa. È vero invece esattamente il contrario, senza l’Euro che ha incatenato tutti la crisi avrebbe colpito solo i responsabili, solo chi ha speculato vergognosamente con i derivati e le scommesse finanziarie. Perché sia chiaro, sulla faccenda dei titoli tossici e dei subprime, in Europa, sono state proprio Francia e Germania a farla da padroni con banche e gruppi finanziari speculativi. Dopodiché l’Euro ha fatto il resto legando tutti a un comune destino che ha consentito alla Francia e alla Germania di scaricare sui partner le avidità e gli errori dei loro sistemi di credito e finanza.

Insomma, è la storia del pesce grande che mangia il piccolo, ecco perché per l’asse franco-tedesco è stato gioco facile far pagare ai partner i loro sbagli. Del resto non è un caso che trascorsi 15 anni la situazione sia quella che vediamo, tutti contro tutti.

Piaccia o meno, la storia finisce ancora e finirà sia l’Euro e sia l’Europa per come sono nati, per come sono stati costruiti. È solo questione di tempo ma il grande imbroglio è morituro, per fortuna.

Aggiornato il 02 luglio 2018 alle ore 13:56