Trucci trucci cavallucci

Non sanno minimamente cosa sia l’indigenza e l’emarginazione, non condividono niente delle problematiche sociali e delle difficoltà ad arrivare alla fine del mese, eppure fanno i sinistrorsi.

Come se non bastasse, i “trucci trucci cavallucci” vivono nel lusso delle case, nei tanti vezzi da ricchi che si concedono, nelle suite d’albergo che prenotano per viaggiare. Ristoranti con chef ultra stellati solo per loro, firme famose e mondo del lusso nelle feste che fanno. Insomma, più o meno quelli di “Noi non stiamo con Salvini” vivono così, mica male; anzi, chissà quanti vorrebbero altrettanto. Loro, quelli della rive gauche e degli appelli, dall’alto dei compensi da sceicco che prendono e da bravi figliocci di Marx, di Che Guevara oppure di Palmiro Togliatti, sentono ogni tanto l’irrefrenabile bisogno di un girotondo o di una comitiva contro.

Con Silvio Berlusconi, ad esempio, non c’era mese che non organizzassero una protesta, una manifestazione ai giardinetti, un manifesto pubblico di sdegno, salvo poi fare la fila per lavorare col pianeta Mediaset. Al Cavaliere dissero di tutto, fascista, satrapo, dittatorello, mafioso, il peggio del possibile, però i contratti con le sue aziende come li cercavano, accipicchia se li cercavano e li cercano ancora. Insomma l’appellite di sinistra, dei radical chic, dei cattocomunisti e postcomunisti non cambia e non passa, ecco perché nessuno li vota e li segue più.

Sia chiaro, nulla di personale contro nessuno, anzi, ma francamente sono fuori dal tempo e dalle cose. Per farla breve, sono” inattendibili “e per certi versi” intellettualmente ipocriti”, è più forte di loro, per questo la sinistra si è polverizzata e politicamente non suggestiona più. Andassero a Cuba, in Corea del Nord oppure in Cina e in Turchia, a fare appelli e manifesti pubblici contro il governo; ci provassero, per capire la sinistra, il comunismo e la mancanza di libertà e democrazia, altro che Salvini.

Trovassero il coraggio di farlo dove servirebbero davvero il libero pensiero e le garanzie democratiche. Insomma, una passeggiata in quei Paesi, ai trucci trucci cavallucci non farebbe male, anziché gli appelli da noi per pubblicità gratuita. E buon viaggio.

Aggiornato il 06 luglio 2018 alle ore 13:35