Riformatela

Caro Salvini o lei apre bene le orecchie ai suoi alleati sulla giustizia, oppure appellarsi all’ira dei giusti è aria fritta e basta.

Sia chiaro, noi siamo con lei sul caso Diciotti e sul sequestro dei fondi della Lega, il garantismo nel nostro pensiero è qualcosa di inalienabile. Eppure caro Matteo, qui non si tratta più di essere garantisti, si tratta di ripristinare il principio dei pesi e contrappesi, che da noi e da parecchio tempo è diventato opaco. Una giustizia che trasformi, seppure una sola volta, l’autonomia in arbitrio, l’indipendenza in immunità assoluta, non può andare ed è evidente. Come non può andare che in Italia, da Tangentopoli in giù, non si contino gli errori che hanno rovinato quel che si poteva rovinare senza che il Parlamento vi ponesse mano davvero.

Insomma se il principio del “chi sbaglia paga” deve valere per tutti, che in certi casi valga di meno è inaccettabile, figuriamoci per la magistratura. Qui non si tratta di non riconoscere alla stragrande quantità di giudici, capacità, coraggio, impegno, onestà e volontà, ci mancherebbe, si tratta d’altro. Ecco perché la responsabilità civile, la separazione delle carriere, l’istituto dell’obbligatorietà dell’azione penale, il Consiglio superiore della magistratura e le strutture correntizie interne andrebbero riformate dalla a alla z con una riscrittura puntuale e aggiornata.

Oltretutto non riconoscere che una seria e grande riforma della giustizia, aiuterebbe proprio quella gran parte dei giudici verso i quali tanto di cappello, sarebbe solo un’ipocrisia intellettuale. Eppure non si riesce, perché? Perché caro Salvini, da troppi anni, tanto fumo e niente arrosto sulla riforma della giustizia?

Insomma. delle due l’una, o c’è una ragione che crea sudditanza del Parlamento verso la magistratura, ma sarebbe di una gravità incredibile, oppure manca la capacità per farlo, ecco perché chiediamo a lei di porvi mano. La faccia lei, Matteo, si chiuda in conclave con gli alleati e proponga al Parlamento una riscrittura corale del capitolo giustizia. Creda a noi, è più importante della flat tax e del reddito di cittadinanza messi insieme.

Altrimenti tutto continuerà così come vediamo, ci sarà sempre qualche interpretazione nuova e suggestiva di reato, qualche fattispecie creativa e qualche fascicolo che si aprirà comunque. Sia chiaro, potrebbe pure per estrema sintesi andare avanti così, se non fosse che dietro gli sbagli, le forzature e i personalismi azzardati, c’è sempre qualcuno che paga incolpevolmente. Qualcuno, cari amici, significa persone, carne e ossa, persone che si vedono la vita ridotta in polpette, per essere finiti in un tritacarne che nemmeno avrebbe dovuto esistere.

Ecco perché caro Salvini le chiediamo di occuparsene, una magistratura migliore è sempre possibile, ovunque e comunque nel mondo e non si capisce perché solo da noi tutto debba restare tale e quale.

Aggiornato il 07 settembre 2018 alle ore 12:44