Atreju, Meloni e Bannon per “l’Italia sovranista”

Steve Bannon viene accolto come una star. L’ideologo del trumpismo è l’ospite più atteso di Atreju, all’isola Tiberina, a Roma, dove si tiene la Festa di Fratelli d’Italia. “Giorgia Meloni e Matteo Salvini – sostiene – sono dei sovvertitori. Sono venuto qui per dirvi che non siete soli. Il vostro è l’esperimento più importante. Da qui può partire la rivoluzione”. Bannon ricorda che “è tutto collegato: la Brexit, l’elezione di Trump e quello per cui avete votato a marzo 2018. I nemici hanno paura di voi ed è per questo che vi attaccano attraverso i media. Trump è un uomo di pace che non ha il dito sul grilletto, ma che vuole che voi vi sentiate al sicuro. Non come Davos che cerca solo di stabilire protettorati sulle singole nazioni. Un rischio esiziale perché se i patrioti non sconfiggeranno Davos sarà la fine della razza umana”. Sono queste le dichiarazioni d’intenti dell’organizzazione sovranista transnazionale che l’ex stratega di Trump sta costruendo, in vista delle elezioni Europee del 2019. Il dato paradossale risiede in un aspetto decisivo: gli ex An si trovano all’opposizione del governo gialloverde.

Non a caso, la leader di Fdi rimarca le differenze. “Steve – afferma la Meloni – sa che una delle cose su cui non siamo d’accordo è la relazione con il Movimento 5 stelle. Non sono sicura che loro possano cambiare l’Europa”. In ogni caso, la Meloni ha annunciato che chiederà a Fdi di aderire a “The Movement”. E, nel corso del suo intervento, ha invocato la costruzione “di un grande movimento dei Conservatori e dei Sovranisti italiani, che parta dall’esperienza di Fratelli d’Italia ma che sappia anche aprirsi alle tante esperienze in cerca di una casa e di una causa. Un grande contenitore, plurale e coraggioso, per difendere la libertà, l’identità, la tradizione e l’interesse nazionale italiano. Voglio gettare il cuore oltre l’ostacolo e lancio un appello deciso, non solo alla destra, ma anche a chi si è sempre definito liberale o conservatore, o patriota o semplicemente italiano, partendo dalle tante personalità che hanno partecipato ad Atreju stamani e in questi giorni, primi fra tutti Giovanni Toti e Nello Musumeci”.

La Meloni pensa “a tante altre esperienze civiche, e a tutti quelli che per ragioni diverse non si sentono rappresentati dalla Lega o non accettano di entrarne a far parte da comprimari. A tutti loro dico che Fratelli d’Italia è disposta a mettersi in discussione, a mettere a disposizione la sua casa politica per farne la casa politica di chi in Italia condivide queste idee”. La leader Fdi sostiene che sia necessario “muoverci adesso, fare un primo passo insieme alle prossime elezioni europee, e se le cose andranno come credo, celebrare insieme subito dopo il congresso fondativo di un nuovo grande movimento, che abbia un leader scelto con le primarie”.

Il centrodestra e le sue anime si sono ritrovati ad Atreju per discutere del futuro italiano. Tra i relatori della tavola rotonda dal titolo “Non ci resta che ricostruire” figurano: Magdi Cristiano Allam, Andrea Augello, Guido Castelli, Edmondo Cirielli, Raffaele Fitto, Nunzia De Girolamo, Stefano Parisi, Ruggero Razza, Vittorio Sgarbi. Secondo Cirielli, “c’è la necessità di costruire una grande alleanza, ma attenti a non riciclare serve un’alleanza di popolo e idee. Non dobbiamo fare un contratto di governo, ma un accordo di valori. Un accordo con chi condivida la nostra idea di Italia. E’ chiaro che Fratelli di Italia deve porsi come nucleo forte aggregativo di valori, e non di persone”. Per Nunzia De Girolamo, “Atreju è luogo di confronto. Non c’è bisogno di ricompattare ma il centrodestra va rifondato. Il voto del 4 marzo ha cambiato equilibri e le Europee saranno una grande sfida, per capire quale Europa: quella di De Gasperi o quella della burocrazia?”.

Per il deputato forzista Vittorio Sgarbi, “Fratelli d’Italia è l’unica forza politica che fonda la propria azione politica su dei valori, dei contenuti e che ha una storia: ecco perché può essere il punto di partenza per un nuovo centrodestra”. Secondo Stefano Parisi, “il centrodestra non esiste più. Fratelli di Italia non può essere la stampella della Lega. Il centrodestra va ripensato e rifondato e Giorgia Meloni, che ringrazio per avermi sostenuto alle Regionali del Lazio, ha la grande responsabilità di farlo”. Per Magdi Cristiano Allam “le elezioni europee dovranno essere l’occasione per difendere le radici profonde dell’Europa contro che prova a minarne cultura e tradizioni”.

Aggiornato il 24 settembre 2018 alle ore 12:40