La Lega la spunta al Senato, primo ok a legittima difesa

L’Aula del Senato approva a larga maggioranza la riforma della legittima difesa: una norma tradizionalmente cavallo di battaglia della Lega, approvata non solo dalla maggioranza gialloverde, ma anche dai senatori di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Contrari, seppure con toni diversi, Pd e LeU.

Un ennesimo successo politico che il leader leghista Matteo Salvini esprime su Twitter, esultando subito dopo il voto favorevole del primo articolo della legge. “La difesa è sempre legittima! Dalle parole ai fatti”, cinguetta il vicepremier e ministro dell’Interno. Il testo, che passa all’esame della Camera, di fatto sancisce che “chi compie un atto per respingere l’intrusione posta in essere”, recita l’articolo 1, “agisce sempre in stato di legittima difesa”. Quindi, l’articolo 2, esclude la punibilità di chi ha agito per la salvaguardia della propria o altrui incolumità “in condizioni di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”.

Su questo articolo ha votato a favore anche il Pd: un sostanziale via libera che ha di fatto accelerato l’iter d’Aula, visto che è stata annullata una capigruppo e il voto finale, previsto domani, è stato anticipato a stasera. La decisione dei Dem di non contrastare più di tanto il progetto di legge leghista dipenderebbe dal precedente della legge Ermini. Nel 2017, infatti, venne approvata dalla Camera (con 255 si, 166 no e 11 astenuti) la proposta di legge messa a punto dal renziano Davide Ermini (Pd) che parlava appunto di “turbamento” psichico se l’aggressione avveniva di notte. La Lega allora votò contro, ma oggi è un “precedente”, visto che l’articolo 2 del provvedimento ora al Senato parla proprio di “grave turbamento” come giustificazione della legittima difesa. Condotta criticata da Pietro Grasso (LeU): “Nella scorsa Legislatura il Pd rincorse la destra sia bloccando lo Ius Soli sia approvando alla Camera una modifica della legge sulla legittima difesa che prevedeva il “turbamento notturno”.

La strategia non ha portato grandi risultati, ma ha creato precedenti difficili da superare. Lo dimostra il sorprendente voto a favore dell’articolo 2 nell’aula del Senato. Pur di non sconfessare il precedente - osserva - hanno legittimato il testo della Lega che, a mio avviso, crea enormi danni culturali e normativi”. Al di là dell’articolo 2, il Pd boccia comunque il provvedimento. “Il far west arriva in Italia grazie - commenta il capogruppo Andrea Marcucci - a una legge sbagliata, che aumenta i pericoli per i cittadini”.

Di parere opposto, ovviamente, Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega, che parla di “un provvedimento di buon senso”. “Coerenti con il nostro programma elettorale e con il contratto di governo, oggi - aggiunge - scriviamo una pagina importante per la tutela dei cittadini e della loro incolumità”. A favore Fratelli d’Italia, anche se lamentano come il testo lasci ancora un’eccessiva discrezionalità al giudice. “Forza Italia - conclude la capogruppo Annamaria Bernini - ha votato a favore di una riforma che è nel programma di governo condiviso con la Lega. Tuttavia è stata costretta a pagare dazio al Movimento 5 Stelle. Poteva essere un’ottima legge, mentre invece è solo una buona legge”.

Aggiornato il 25 ottobre 2018 alle ore 12:06