Invece del Pil cresce lo scontro

Chiedere ad un Governo di pacificare è difficile e si sa. Oltretutto da Tangentopoli in giù non è mai successo. Anzi, è accaduto il contrario e i fatti lo dimostrano.

Da quando Silvio Berlusconi col bipolarismo appena nato ha sconfitto la gioiosa artiglieria comunista del comandante Achille Occhetto, con ogni Esecutivo nel Paese è stata “guerra”. Girotondi, sit-in, piazza, agit-prop, scontri su tutto e manifestazioni a gogo. Da una parte e dall’altra, come si dice, “botte da orbi”. Sull’informazione poi non ne parliamo, del resto è inutile negare il conclamato conflitto del Cavaliere, mai risolto e mai affrontato per davvero.

Insomma, negli ultimi 25 anni, di pacificazione c’è stato poco o troppo poco, così come di serenità collettiva e di condivisione, seppure relativa. Sia chiaro, governare vuol dire fare delle scelte, e in un Paese come il nostro, dove tutto è diviso in gruppi d’interesse, segmenti di potere, stratificazioni e organizzazioni, qualcuno si scontenta sempre e le tensioni tendono a salire.

Da Mario Monti in poi non ne parliamo, quello che ha fatto il salvatore della Patria imposto da Giorgio Napolitano è incredibile: ha piegato in due il Paese, diviso del tutto il nord dal sud, terrorizzato col fisco cittadini e aziende, trascinato all’inferno il sistema intero. Insomma più che un salvatore, Monti è stato un fustigatore delegato dall’Europa a metterci in ginocchio e gli uni contro gli altri, col risultato unico di esacerbare il clima.

Come se non bastasse, passato Monti, il cattocomunismo di Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni ha fatto il resto, dall’accoglienza scriteriata, alla sicurezza, ai bonus elettorali, alle banche e gli 80 euro selettivi. Ecco perché l’Italia e gli italiani sono corde di violino tra malcontento, rabbia, delusioni, timori e prese in giro.

Bene, anzi male, al netto di tutto ciò, che libera da responsabilità il Governo dei grillini con la Lega a fare da spalla, da sei mesi a questa parte è tutto peggiorato e non di poco. Lo spread, i conti, l’occupazione, il Pil, soprattutto il clima sociale e collettivo. Inutile nascondersi dietro il poco tempo e farsi schermo del disastro ereditato, il Paese è più inquieto e basta.

Del resto una campagna elettorale di illusioni, di promesse a vanvera, di tutto gratis a tutti, di risolleveremo il mondo e daremo la felicità, insomma la campagna dei grillini, dove poteva condurre? Sommata poi a quella della Lega, il patatrac assicurato. Tanto è vero che non torna niente e il Governo sta manipolando la manovra, taglia e cuci, metti e leva, prolunga e riduci, insomma un teatrino ridicolo che non solo ci inguaia con l’Europa, ma mette tutti contro tutti, a partire dalla maggioranza stessa. Insomma una finanziaria e un disegno di governo che non mette pace fra nessuno, anzi per volontà grillina sembra solo voler sfasciare, negare, vietare, annullare, minacciare e censurare. Una inquisizione e basta.

Non è solo sulla stampa che c’è battaglia, ma sulla Tav, sulla Tap, sui vaccini, sul ponte da ricostruire a Genova e sulle infrastrutture, sulla scuola e sulla prescrizione. Per farla breve, siamo allo scontro totale, che piaccia o meno ma è così. Un brutto clima, forcaiolo, giustizialista, illiberale, manettaro e giacobino, un clima pesante e pericoloso, ecco perché perfino Sergio Mattarella è intervenuto per calmare un po’ le acque. Un clima che non ci piace e per questo speriamo che Matteo Salvini batta un colpo e rompa finalmente una alleanza non solo innaturale, ma oramai assai rischiosa.

Aggiornato il 13 novembre 2018 alle ore 17:37