Non c’è trippa per gatti

Inutile illudersi, non riusciremo a convincere l’Europa e nemmeno i mercati sulla bontà della manovra. ci bocceranno e basta, purtroppo.

Del resto c’è poco da spiegare, ci sarebbero stati mille altri motivi validi per arrivare allo scontro forte con l’Unione europea, e farlo sulla finanziaria è un’idiozia politica e basta. Pagheremo fuori e pagheremo dentro; fuori per l’isolamento progressivo, dentro per la scure dei mercati e l’assenza di risultati e di vantaggi.

Non serve di fare previsioni sul quanto pagheremo questa sciocchezza, ci si può limitare a dire che ci costerà tanto, sarà un prezzo amaro da pagare. Con la legge di stabilità concentrata sul reddito grillino non solo non si “arricchiranno” i poveri, ma si impoveriranno tutti gli altri, si impoverirà il Paese insomma. Oltretutto a governare scelte così rischiose e complicate da attuarsi ci vorrebbe una squadra di ministri d’eccezione, seppure con rispetto, tranne qualcuno bravo, il resto è come se non fosse. Del resto sul versante grillino dei ministri, l’esperienza di Roma insegna, sapevano che avrebbero vinto, che serviva una giunta comunale d’eccellenza a causa del disastro ereditato e hanno messo insieme il poco e il niente, purtroppo.

Ecco perché ci sorprende l’insistenza della Lega coi grillini, i leghisti vengono da lontano e conoscono l’importanza del “manico”, serve esperienza, capacità, buon senso, perché affidarsi ai diktat di un comico è una leggerezza e basta. Qui non si tratta di contratto, di capitoli descritti, si tratta del Paese, della capacità di governare fra mille equilibri delicati, fra tante esigenze esasperate. Fare gli smargiassi e spudorati non porta che a sbattere la testa.

Al Paese serve altro e serve adesso, perché ogni mese che passa in questo modo ci costa troppo, ci costa la sfiducia degli investitori, la fuga dei capitali, ci costa lo spread che sale, ci costa l’economia che va male. Del resto coi grillini scappano tutti, sono veterocomunisti, statalisti e pauperisti, oltretutto sembra che arrivi Alessandro Di Battista per spingere il Governo più a sinistra. Pugno chiuso e bandiera rossa, caro Salvini capisca presto…

Ci viene in mente un discorso del grandissimo Filippo Turati fatto nel 1921, rivolto a quei socialisti che volevano i soviet, la rivoluzione, la dittatura del proletariato, il giustizialismo e gli espropri proletari. Turati che vedeva lungo e vedeva bene, da grande riformista, alzò la voce e in grande sintesi gli disse: “Non lo fate, fermatevi, rinunciate all’incendio sociale, la storia vi obbligherà a tornare indietro”. Era il 1921, ricevette applausi a scena aperta da tutto il congresso socialista, ma non fu ascoltato né seguito. Il resto lo sappiamo come andò, e purtroppo è storia vera.

Aggiornato il 15 novembre 2018 alle ore 12:33