Diciannove grillini contro il dl Sicurezza: “È da cambiare”

Il Decreto sicurezza spacca i deputati pentastellati. Dopo la confusione in Senato, il provvedimento fortemente voluto da Matteo Salvini, manda in tilt il Movimento 5 stelle alla commissione Affari costituzionali, prima di andare in Aula per il sì definitivo. Diciannove deputati grillini, in una mail inviata al capogruppo Francesco D’Uva, invocano il cambiamento del decreto attraverso la presentazione di emendamenti. La richiesta è l’apertura di “un tavolo di confronto interno”. In Senato, cinque pentastellati non avevano votato la fiducia al governo. Per loro è arrivato il tempo del giudizio del Consiglio dei probiviri. Ma per il ministro dell’Interno il decreto è “chiuso”. “Da giorni – ha detto il capogruppo di Liberi e uguali Federico Fornaro – chiediamo alla maggioranza di poter modificare il testo del decreto (in)sicurezza che è arrivato dal Senato”. Fornaro ha apprezzato i “rivoltosi” grillini.

Frattanto, il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha detto che “finché in questo Paese i temi della sicurezza non saranno vissuti come temi e come bene comune, non andremo da nessuna parte”. Gabrielli, intervenuto a Verona, nel corso della presentazione del Villaggio Azzurro realizzato nell’ambito della campagna “Questo non è amore” contro la violenza di genere, ha osservato che “nel prossimo decreto di ridefinizione degli organici e dell’organizzazione delle questure, Verona come Brescia, Bergamo, Padova, Caserta, Messina, Salerno avranno un significativo aumento degli organici”.

Gabrielli ha citato “anche città del Sud. Perché recentemente c’è stata una polemica molto poco seria. Si è detto che avevamo aumentato il ranking di queste città perché c’era un ministro leghista. E questo è doppiamente offensivo: non solo per il ministro, perché evidentemente non viene percepito come un ministro della nazione, ma soprattutto per chi vi parla e per l’amministrazione che rappresento”.

 

Aggiornato il 19 novembre 2018 alle ore 18:18