Manovra, Savona pronto alle dimissioni, anzi no

Paolo Savona sarebbe pronto a fare un passo indietro. Il ministro degli Affari Europei sembrerebbe avere issato “bandiera bianca”. Il ministro più inviso al capo dello Stato Sergio Mattarella, ora sarebbe il più convinto alfiere dell’europeismo. Bisogna ricordare, infatti, che il presidente della Repubblica, nella drammatica fase di composizione della compagine governativa, era fermamente contrario ad affidare il ministero dell’Economia proprio a Savona. Perché le posizioni “euroscettiche” avevano inviso l’economista all’Unione europea e persino alla Bce di Mario Draghi. Ora, Savona sarebbe pronto a rassegnare le proprie dimissioni. Le ragioni sarebbero da ricercare in una recente folgorazione sulla Via di Bruxelles? I segnali, in effetti, porterebbero verso quella direzione. Pare che il ministro adesso sostenga che la manovra sia inadeguata e giudichi negativamente l’atteggiamento del governo gialloverde verso la Commissione europea guidata da Jean-Claude Juncker.

Ma nel pomeriggio è arrivata la smentita di Savona. Il ministro è stato interpellato dalla Reuters. “Dimissioni? È il sogno del “Corriere” che me le chiedeva fin dal mio insediamento”. Ecco la replica. Il quotidiano di Via Solferino aveva scritto che la nuova idea di Savona “parte da un convincimento: la previsione di come andrà a finire l’estremo tentativo di mediazione del premier Giuseppe Conte con Juncker”.

Eppure, nonostante la smentita, secondo fonti vicine al governo, pare che Savona non condivida lo scontro aperto con l’Europa. A questo punto, se la manovra non dovesse subire modifiche, Savona si farebbe da parte. Il vicepremier Matteo Salvini, suo primo mentore politico, sarebbe stato già informato. Non a caso, negli ultimi giorni, alcune dichiarazioni dal sen del governo fuggite sono attribuite proprio a Savona. “Non si può più andare avanti così – avrebbe detto – non ha senso. E la manovra com’è non va più bene: è da riscrivere”. Sarebbe questo il giudizio inequivocabile che il ministro avrebbe espresso a margine dell’ultimo Consiglio dei ministri.

 

Aggiornato il 23 novembre 2018 alle ore 18:48