Governo: così non può durare

Non sono i punti ed i mezzi punti dei calcoli del Prodotto interno lordo, delle varie voci in cui dovrebbe esprimersi il potenziale di sviluppo dell’economia ad imporre previsioni negative sulla durata di questo Governo.

Non ci sono calcoli matematici, dati statistici, stime di appositi enti che possono assicurarci, oltre la tenuta dell’economia, la tenuta di cervelli, tanto più se cervelli scervellati come quelli dei nostri governanti.

C’è una crescita esponenziale della tendenza alla stravaganza, un’evidente fiducia nella possibilità di coprire ogni voragine dell’economia interna ed esterna con delle pericolose operazioni di valore del tutto o in gran parte solo di facciata. Il che meglio forse è definire semplicemente imbroglio per capirne la natura e gli effetti.

L’arroganza, il rifiuto della ragione e delle ragioni nell’affrontare ogni problema, la facilità di giungere a compromettere gravemente rapporti comunitari e di collaborazione con altri Stati europei sono mezzi cui sempre più disinvoltamente ricorrono il Governo e ministri “sciolti” per coprire insuccessi e mancanza di idee.

Non c’è un solo settore in cui il modo sconsiderato di trattare ogni questione interna ed internazionale non abbia creato situazioni pregiudizievoli. Altri Paesi dell’Unione interessati a fare sì che non si apra in Europa una “voragine italiana”, hanno tentato la via della tolleranza, ma pare che ciò abbia fatto da stimolo ad altre “Salvinate”.

Tra le sciocchezze dei 5 Stelle e l’arroganza cieca dei leghisti, il “modus operandi” di questo Governo e dei suoi ministri “indipendenti” ha rapidamente superato il limite del tollerabile. Il fatto che la forza del Governo stesso sia in quella che si ritiene essere la mancanza di un’alternativa è una ragione di sopportazione carica di pericoli di vere catastrofi. E carico di pericoli è il fatto che il vero scontro politico che si consuma non è tra Governo ed opposizioni, ma all’interno della stessa cosiddetta maggioranza governativa. Mentre rovinosa si manifesta ogni iniziativa di scelta tra le varie possibilità politiche, nell’ombra e nella preoccupazione preminente di mettere toppe colorate un po’ dovunque percorrendo vie inusitate, sta rapidamente logorandosi la struttura costituzionale dello Stato.

Sergio Mattarella, che è riuscito a sedare tumulti all’interno della compagine governativa, rischia di divenire complice di un colossale attentato ai basilari principi costituzionali continuamente spesi nel mercatino delle soluzioni dei pasticci gialloverdi.

Non si può andare avanti così. Non si può stare a guardare. A tutti gli Italiani questo è un ammonimento: chiudete le finestre, scendete in piazza. Non illudetevi di poter stare a guardare, magari divertendovi. Sulle vostre stesse disgrazie.

Aggiornato il 12 febbraio 2019 alle ore 10:38