Indice del populismo 2019: Italia tra i primi

Italia guida d’Europa? Sì, nei consensi ai populisti. Il nostro Paese, infatti, risulta essere una roccaforte per movimenti e partiti politici populisti, che qui registrano il loro consenso più alto tanto da aver formato con le solo loro forze l’attuale maggioranza di governo.

A dirlo è l’Autoritarian Populism Index 2019 di Timbro, think tank svedese partner, insieme all’Istituto Bruno Leoni, di Epicenter network. L’Indice monitora i partiti populisti in Europa, l’evoluzione delle loro basi elettorali e i loro risultati alle elezioni nazionali e sovranazionali. Il populismo è definito nell’Indice come “la mancanza di rispetto per i diritti delle minoranze e per la divisione dei poteri; l’impazienza nei confronti delle procedure democratiche; la visione della politica come un conflitto tra un popolo omogeneo e un’élite corrotta”. Il report include tutte le democrazie europee consolidate (EU27 più Regno Unito, Islanda, Norvegia, Svizzera, Serbia e Montenegro). Sono stati mappati tutti i partiti populisti che dal 1980 in poi hanno ottenuto almeno lo 0,1% in almeno un’elezione nazionale nei Paesi inclusi nell’indice, per un totale di 267.

L’edizione 2019 dell’Indice è particolarmente significativa considerando che quest’anno si svolgeranno le elezioni del Parlamento dell’Unione europea, una delle istituzioni più osteggiate dai partiti populisti del nostro continente.

Dall’Indice 2019 emerge in particolare che più di un quarto (26,8%) degli elettori europei ha votato per un partito populista alle ultime elezioni nazionali; che il supporto ai partiti populisti è aumentato in tutte e sei le elezioni nazionali tenutesi nel 2018, e in generale in dieci delle ultime undici; che un terzo dei governi europei include partiti populisti; e che in quattro Paesi (Italia, Grecia, Polonia, Ungheria) il governo è formato esclusivamente dai populisti. In altri quattro Paesi questi partiti offrono supporto esterno a governi non populisti.

L’Index, infine, evidenzia come dopo il 2017, con le sconfitte elettorali dei populisti in Francia e Olanda, si fosse creata l’aspettativa secondo cui il populismo avesse raggiunto il suo picco con l’elezione presidenziale di Trump e il referendum su Brexit, salvo venire presto smentita almeno in Italia, dove a seguito delle elezioni del 2018 i partiti populisti hanno guadagnato il governo del paese, dopo averlo ottenuto in molte amministrazioni locali.

“Il rapporto sul populismo in Europa - ha dichiarato il Presidente dell’Istituto Bruno Leoni, Franco Debenedetti - è un’indagine importante per il nostro Paese perché aiuta ad inquadrare le dinamiche politiche italiane in tendenze più vaste che, proprio per questo motivo, meritano di essere comprese in tutta la loro dimensione storica e sociale”.

Aggiornato il 21 febbraio 2019 alle ore 10:51