Commissione Ue raccomanda apertura negoziati con Balcani occidentali

In pochi ci credevano. Ma alla fine la Commissione europea - quasi a termine del suo mandato - ha raccomandato agli Stati membri dell’Ue di avviare i negoziati sull’adesione di Albania e Macedonia del Nord.

L’Alto rappresentante per la politica estera, Federica Mogherini, ha supportato l’intenzione dichiarando: “I Balcani occidentali sono l’Europa e faranno parte del futuro dell’Ue, di un’Unione europea più forte, stabile e unita. È stato un anno di cambiamenti positivi in tutta la regione, l’Albania e la Macedonia del Nord hanno dimostrato una forte determinazione a progredire sul cammino dell’Ue e hanno ottenuto risultati concreti e irreversibili. In base a ciò, oggi raccomandiamo che il Consiglio apra l’adesione negoziati con l’Albania e la Macedonia del Nord. La politica di allargamento dell’Unione europea è un investimento per la pace, la sicurezza, la prosperità e la stabilità dell’Europa”.

L’occasione di rendere pubblica la posizione dell’esecutivo Ue è stata la presentazione del Rapporto annuale della Commissione europea sui progressi dei Paesi balcanici occidentali verso l’integrazione. In particolare, l’Albania e la Macedonia del Nord hanno dimostrato una fattiva collaborazione con le istituzioni Ue per l’avvio delle riforme nelle aree identificate come cruciali dal Consiglio nel giugno 2018. Ebbene, alla luce dei notevoli progressi compiuti, la Commissione europea raccomanda che il Consiglio europeo apra quanto prima i negoziati di adesione con i due Paesi.

L’attuale raccomandazione della Commissione Ue per Skopje e Tirana accompagna quella dello scorso anno, poi posticipata a giugno 2019, a seguito della quale alcuni Stati membri si dimostrarono restii a concedere subito questo risultato ai due Paesi balcanici. Ad ogni modo, gli occhi adesso sono tutti puntati sul Consiglio europeo del 20 e 21 giugno, quando gli Stati membri saranno chiamati nuovamente a decidere sulla data per l’apertura dei negoziati di adesione per Albania e Macedonia del Nord alla luce anche del nuovo rapporto positivo della Commissione Ue. Certo, una decisione positiva degli Stati membri non è scontata, soprattutto per la Macedonia del Nord, laddove un ulteriore ritardo sarebbe mal digerito e striderebbe con i progressi raggiunti negli ultimi tempi (basti pensare alla storica disputa con la Grecia sul nome ormai finalmente risolta).

Per quanto riguarda la Turchia, invece, il futuro non sembra andare nella stessa direzione. I colloqui tra Ankara con l’Unione europea, infatti, permangono in una fase di “stallo”. A confermarlo è il Commissario europeo per l’Allargamento e la politica di vicinato, Johannes Hahn, ricordando come “Già nel giugno 2018 il Consiglio Affari generali ha concluso che la Turchia si stava allontanando ulteriormente dall’Unione europea. I negoziati di adesione del Paese sono quindi effettivamente bloccati e non è possibile prendere in considerazione ulteriori capitoli per l’apertura o la chiusura e ulteriori lavori per la modernizzazione dell’Unione doganale Eu-Turchia”.

A margine della conferenza stampa il ministro degli Esteri albanese, Gent Cakaj, ha definito il Rapporto “Chiaro come il cristallo. Ora è tempo della cooperazione tra i partiti a servizio dell’integrazione e del massimo impegno politico per presentare all’Europa, l’indispensabilità dell’avvio dei negoziati”.

 

Aggiornato il 30 maggio 2019 alle ore 12:29