Nonostante l’ultimatum di Giuseppe Conte la guerra quotidiana tra Lega e M5s continua. Matteo Salvini, intervenuto a Rtl, ha replicato a chi gli ha chiesto di rispondere a Danilo Toninelli, secondo il quale l’emendamento della Lega sullo Sblocca cantieri è un pretesto per far cadere il governo.

“Chiediamo di rifarci, pensa un po’, alla normativa europea – attacca il ministro dell’Interno – non al codice del Burundi. Per snellire, velocizzare, accelerare. Se qualcosa non funziona va cambiato, va azzerato. Ora voi attaccate il telefono con me e fatevi telefonare da un imprenditore a caso, uno qualunque, e chiedetegli se il codice degli appalti, che era nato per semplificare, ha semplificato o ha complicato la vita alle imprese e alle amministrazioni”.

Il vicepremier leghista ammette la propria volontà. Ma se mi dovessi accorgere che tra 15 giorni ci ritroviamo qui a dirci le stesse cose, con gli stessi ritardi e gli stessi rinvii, allora sarebbe un problema. Noi siamo pronti, vogliamo fare, abbiamo idee e progetti. Conto che assorbiti i voti di questa campagna elettorale tutti partano determinati e compatti”.

 Per Salvini, non bisogna “dubitare, fermare, rimandare ed invece nelle ultime settimane non solo io ma penso tutti gli italiani abbiamo avuto l’impressione che si rimandasse: sull’autonomia, ne riparliamo, il taglio delle tasse e il decreto sicurezza possono aspettare, il codice degli appalti lo rivediamo ma con calma, e intanto siamo fermi. Credo alla possibilità di cambiamento con questo governo che in 12 mesi ha fatto quello che la sinistra non ha fatto per anni, nelle ultime settimane ci sono stati dei bisticci di troppo e quindi andiamo avanti”.

In ogni caso, il leader del Carroccio ribadisce di non avere “alcuna intenzione di far cadere il governo, ma il governo è pagato per fare, i ministri e i presidenti sono pagati per fare.

Ma il ministro delle Infrastrutture Toninelli, intervistato da Radio24, critica Salvini. “L’emendamento presentato dalla Lega sullo Sblocca cantieri – ha detto – è una stupidaggine. Non sta in piedi giuridicamente ed è stato bocciato da tutti, Anac, associazioni di imprese e fa dubitare che sia solo un pretesto per creare caos e far cadere il governo”.

Aggiornato il 04 giugno 2019 alle ore 13:09