“L’Italia in crescita”: Toti chiama a raccolta il centrodestra

“L’Italia in crescita”: sarà questo il titolo dell’assemblea del centrodestra convocata il 6 luglio a Roma al Teatro Brancaccio dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti per dare “una scossa” dopo il deludente risultato di Forza Italia alla elezioni europee.

Il manifesto d’invito a partecipare all’evento è stato pubblicato stamani sulla pagina Facebook del governatore, lo sfondo riprende l’azzurro che fu del Popolo della Libertà, non l’arancione da tempo simbolo delle liste civiche organizzate da Toti alle elezioni amministrative in Liguria, con una freccia tricolore che svetta verso l’alto. Il logo di Forza Italia non è presente.

“Per chi non si rassegna al declino di un’area politica e del Paese. Per chi sogna merito, competenza, impegno, democrazia. Per chi vuole una Italia in crescita. Per costruire un Paese nuovo abbiamo bisogno anche di te”, è l’invito del governatore a partecipare all’assemblea.

A proposito invece del discorso di Conte, il governatore della Liguria ha le idee ben chiare: “La cosa che avrei voluto sentire dal Premier Conte e di cui purtroppo non c’è traccia: ma con le infrastrutture che si fa? La Gronda autostradale di Genova si è persa nei meandri del Governo, come i raddoppi ferroviari del ponente ligure e della Pontremolese. E l’Alta Velocità al sud? E le Pedemontane al nord? E l’ammodernamento dei nostri porti? E la fibra ottica in ritardo ovunque? Diciamo la verità: il Movimento Cinque Stelle non vuole nulla di tutto ciò. E pensare che, sbloccando questi miliardi di investimenti, lavorerebbero decine di migliaia di nostri concittadini. Il Codice degli appalti va raso al suolo. Nei cantieri servono meno avvocati e più operai, tecnici e ingegneri. Basta ipocrisia, vogliamo un’Italia in crescita!”.

Ancora, in replica alla Biancofiore, e rilanciando l’area del centrodestra: “Quando una classe dirigente finisce gli argomenti, per mantenere un briciolo di potere comincia a evocare la categoria del tradimento o del complotto. Lo dico a chi, come Michela Biancofiore, e per la verità pochi altri, bolla in tal modo il mio tentativo di far tornare il nostro mondo a dialogare con l’Italia che produce, che non si rassegna alla crisi, che non vuole vivere di sussidi e che vuole tornare a crescere. Dopo milioni di elettori persi, migliaia di militanti e amministratori in fuga, gli unici veri traditori sono coloro che per interesse personale, paura o mancanza di visione vorrebbero lasciare tutto com’è. Un immobilismo non giustificato neppure dall’istinto di conservazione della poltrona, visto che le poltrone stesse diminuiscono a vista d’occhio. Ricordo all’amica Biancofiore che in Liguria in questi anni abbiamo vinto tutto il possibile, con una coalizione che ha saputo accogliere, con le sue liste civiche “arancioni”, anche a chi nel nostro partito non si sentiva più a casa. È la stessa cosa che propongo ora per rilanciare il nostro centrodestra: apriamo le porte alle idee, alle persone, al merito, alla democrazia. Costruiamo un movimento che sia casa ospitale per tutti e riferimento per chi oggi è deluso e amareggiato dalla politica e dal nostro stesso partito. I veri traditori della nostra storia sono coloro che vogliono tenere le porte chiuse al futuro di tutti, per salvare il loro. E non si salveranno neppure loro!”.

Aggiornato il 05 giugno 2019 alle ore 15:58