E questa sarebbe la maggioranza per salvarci

Ci farebbe davvero piacere conoscere quali persuasioni sulla coesione, armonia, sul comune sentire, sulla condivisione degli obiettivi, abbiano convinto il Palazzo ad avallare maggioranza e Governo per salvare il Paese e condurlo alla crescita e al benessere collettivo.

Tanto è vero che se non fossero bastati gli insulti, le offese e le contumelie, oppure i segnali di debolezza sia nel Partito Democratico e sia nei grillini, i contrasti sulle riforme, ad appena due settimane dall’inizio la maggioranza litiga, si spappola e si fa la guerra, alla faccia della sintonia.

Non solo il Pd va in frantumi per la scissione di Matteo Renzi e la pochezza di Nicola Zingaretti, che anziché spiazzare il guascone di Rignano sull’Arno mantenendo la parola sul voto, l’ha rinnegata, ma nei Cinque Stelle è cominciata una lotta interna senza quartiere fra le correnti.

Ma se tutto ciò non bastasse, stiamo assistendo ad un movimento epocale di transfughi, trasformisti e menefreghisti degli elettori, che si riposizionano solo in funzione degli interessi personali.

Insomma, la maggioranza alternativa che dovrebbe in armonia e coerenza condurci fuori dalle secche della crisi e soprattutto dalle grinfie del centrodestra, sta offrendo al Paese la più vergognosa dimostrazione della lotta di potere, di correnti, di vendette personali che si ricordi nella storia.

Oltretutto, mentre i salvatori della patria offrono ai cittadini questo indecoroso spettacolo, l’economia peggiora, gli sbarchi riprendono, l’Europa non cambia e se ne frega, il debito sale e l’occupazione scende. Ci avevano assicurato che fosse pronta una finanziaria per lo sviluppo, una serie di provvedimenti stimolanti, proposte intelligenti per invertire la tendenza e scongiurare il peggio, invece siamo alle sabbie mobili, alla mancanza di chiarezza più totale su ciò che si farà per il bene nazionale.

Nulla si sa di come copriranno le salvaguardie Iva, dove troveranno le risorse per il cuneo fiscale, come interverranno per stimolare la crescita e in che modo diventeremo verdi, per avere quattro soldi in più di flessibilità. Ad essere caustici si direbbe che la certezza del verde c’è sicuramente: al verde le tasche dei cittadini, le casse pubbliche, il colore della bile che ci toccherà di sopportare e dei debiti che dovremo ripianare per via del vizio della sinistra di fare spesa improduttiva per poter tassare.

Insomma, sarebbe questa la maggioranza che per salvarci dalla fine più ingloriosa ha sequestrato il voto e rispettato la Costituzione sulla coerenza, sulle scelte fatte in armonia per riportarci sulla retta via, alla faccia della presa in giro. La realtà è che con improntitudine si è passati sopra il sentimento popolare e la volontà dei cittadini, in cambio della bagarre parlamentare più spudorata che una maggioranza abbia mai dimostrato, in cambio delle più pericolose confusioni per le guerre interne tra fazioni.

Altro che salvezza e rinnovamento, siamo precipitati in un teatrino indecoroso che supera la più grande fantasia intorno alla maggioranza purché sia; ci hanno obbligati a sopportare il peggior esempio che il Parlamento potesse dare: ripicche, trappole, poltrone e rivendicazioni di potere.

Bene, l’abbiamo scritto e ripetiamo, questa alleanza non finirà la legislatura, il caos grillino e soprattutto il colpo gobbo di Renzi smonteranno il teatrino. Perché sia chiaro, l’ex premier una volta che avrà incassato il più possibile dalle scissioni dirà basta e torneremo alle elezioni. Torneremo tutti dentro la cabina e per cancellare per sempre questa brutta storia basterà solamente avere buona memoria.

Aggiornato il 19 settembre 2019 alle ore 11:08