AAA Cercasi idee esclusi perditempo

Che Giuseppe Conte e il suo governo non avessero mezza idea di come sterilizzare l’Iva e scongiurare il fallimento della trattativa sull’Ilva era chiarissimo. Non a caso, gli italiani dopo la crisi di agosto hanno chiesto a piena voce di votare. Era logico che con una maggioranza postcomunista saremmo finiti in un imbuto di tasse, giustizialismo, ipocrisia e controlli da stato di polizia. Tanto è vero che sulle clausole Iva è in corso il peggiore imbroglio della storia. Perché non è stato detto che le tasse per compensarla (plastic, zucchero, tabacchi, local tax, diesel aziendali) saranno per sempre, mentre la sterilizzazione è solo per quest’anno. Nel 2020 saremo punto e a capo.

Ecco perché viene la rabbia a sentire il premier e i membri del governo annunciare ipocritamente il successo sulla salvaguardia. Ma se ciò non bastasse c’è l’aggravante di Taranto e degli altri tavoli di crisi che rischiano di farci sprofondare in un inferno economico sociale da rivolta. Oltretutto, che Giuseppe Conte faccia adesso appello a nuove idee sull’Ilva nonostante sia premier da 18 mesi è incredibile. Verrebbe da chiedersi dove fosse “Giuseppi” mentre la sua maggioranza giocava a mettere e togliere lo scudo sopra un’iniziativa così strategica e vitale.

Per non dire degli annunci sulla Finanziaria a partire da quelli di Roberto Gualtieri sulla Manovra. La riduzione delle tasse e sui risparmi dallo spread che il ministro valuta 40 miliardi in un quadriennio. Delle due l’una o Roberto Gualtieri possiede la sfera oppure gioca a dadi con le cifre. Tanto è vero che non solo lo spread in queste settimane è tornato a salire sopra 150 ma nessuno è in grado di prevederne l’evoluzione alla luce dei conti ballerini del bilancio, del debito, del deficit e del Pil, sul quale proprio Taranto gioca un ruolo fondamentale.

Perché sia chiaro oltre al fatto che la Manovra di espansivo abbia poco o niente, le variabili negative ci sono eccome. La local tax per esempio, porta una clausoletta che recita l’obbligo di un gettito non inferiore all’attuale, che da noi storicamente significa il contrario, cioè sarà maggiore. Come maggiori saranno le tasse, un fracco di miliardi sottratti ai consumi della gente, altroché spinta al Pil, per non dire del contante, delle complicazioni e persecuzioni fiscali previste, che stimoleranno rabbia e immobilismo, il timore da sempre è il peggior nemico degli investimenti.

Del resto, non è un caso che la banca mondiale ci collochi per facilità di intrapresa e complessità fiscale fra il Mozambico e la Birmania. Alla faccia degli stimoli, della libertà economica e del fisco amico, eppure i comunisti di governo anziché togliere vincoli li aumentano. Ecco perché diciamo della spudoratezza dell’esecutivo nel parlare di espansione, di crescita, di sostegno all’economia, in questa Manovra ci sono briciole di vantaggi e macigni di svantaggi per i cittadini e per gli investitori.

Per questo, viene da sorridere a sentire il premier a caccia di idee sull’Ilva e sul resto. Caro presidente, ma non era il Nuovo Umanesimo che prometteva? Un altro anno bellissimo? Il salvataggio dalla destra? La garanzia di nuovo sviluppo e nuova occupazione? Che fine ha fatto quella certezza?

Eppure due mesi fa Conte annunciava in Senato il rinascimento, Luigi Di Maio la soluzione definitiva del caso Ilva, Gualtieri quella dell’Iva senza costi aggiuntivi. Luciana Lamorgese quella dell’accordo storico di Malta sull’immigrazione, Roberto Speranza dei ticket, Alfonso Bonafede della giustizia finalmente giusta. Insomma, che è successo presidente, siete in panne di idee e di soluzioni? Se l’Ilva è alla rottura, tasse e complicazioni salgono, gli sbarchi e le liti sulla redistribuzione pure, sulla giustizia la Ue ci bacchetta, il lavoro non si trova, il reddito non funziona e la gente è furibonda?

Caro Conte, è successo che avete straparlato, illuso, bluffato sulle capacità dell’alleanza, ecco perché il Paese, anziché la ricerca delle vostre idee, ha bisogno di votare per scegliere da chi farsi governare.

Aggiornato il 13 novembre 2019 alle ore 13:29