I lavori del Roma Med 2019 tra dialogo nel Mediterraneo, cultura, ambiente e rispetto della democrazia

Si è svolta, durante i lavori del Roma Med 2019, la ConferenzaIl lato Geopolitico dei cambiamenti climatici: scarsità di risorse e conflitti”, che ha analizzato la geopolitica del Mediterraneo in rapporto ai mutamenti climatici.

Ai lavori hanno partecipato Andrea Cabrini, Carmelo Abela, Ministro degli Esteri di Malta, Karim El Aynaoui, presidente del Policy Center for the New South del Morocco, Patrizia Grieco, presidente dell’Enel, Nasser Kamel, Ambasciatore e Segretario Generale dell’Unione per il Mediterraneo e Francesco La Camera, direttore generale sviluppo sostenibile presso il ministero dell’Ambiente.

Il ministro degli Esteri di Malta, Abela intervenendo sulle metamorfosi geopolitiche del Mediterraneo in rapporto ai mutamenti climatici ha dichiarato: “Tali metamorfosi sono tra i temi importanti che devono essere al centro delle nostre politiche. Ci sono nuove sfide all’orizzonte. Gli aspetti geopolitici del cambiamento climatico non sono soltanto legati all’ambiente e ai mutamenti climatici. Dobbiamo affrontare il problema anche analizzando l’attualità della nostra economia, la sicurezza, la demografia e dobbiamo concepire e inseguire le opportunità che possono aprirsi. Opportunità che possono essere già raccolte solo se impariamo ad agire insieme attraverso la cooperazione e non lasciando soli gli stati e i governi. Anche il settore privato e industriale deve avere un ruolo importante. Ritengo che dobbiamo accettare l’idea di avere come intero bacino, e non solo, un problema importante da affrontare. Abbiamo anche le soluzioni ma per realizzarsi devono cambiare innumerevoli dinamiche politiche che non possiamo più rimandare. Attualmente, la scienza offre delle soluzioni ai vari problemi dell’attualità e dobbiamo affrontare praticamente tali problemi, ricorrere a risorse finanziare, coinvolgendo tutti i protagonisti del Mediterraneo all’accesso a tali fondi economici e avviare operazioni di sviluppo sostenibile. Malta è nel cuore del Mediterraneo e il mediterraneo allargato è stato definito come una delle zone a più rapido riscaldamento. E’ stata commissionata una relazione da parte dell’Unione del Mediterraneo ove emerge che ci sono pericoli immediati per la nostra aerea. Ogni paese ha delle responsabilità individuali ma necessitiamo di lavorare insieme. Dobbiamo agire in modo unito, pubblico e privato e includendo anche i governi che non hanno raggiunto una piena consapevolezza della problematica. Dobbiamo agire in modo coordinato, attuando politiche analoghe o identiche nei diversi paesi del nostro bacino. Quello che succede nell’Artico è un fattore problematico anche nel Mediterraneo. Quello che succede in una regione ha effetto anche in altre regioni. Noi tendiamo a dare incentivi a quelle famiglie che non possono accedere all’energia pulita per gli alti costi, ma oggi tali prezzi stanno scendendo e a breve tali incentivi saranno inutili e potremmo riutilizzarli altrove. In Europa e nel nostro bacino, non stiamo affrontando realmente le opportunità economiche che lo sviluppo eco sostenibile può innescare. Le rinnovabili sono una fonte di occupazione. Noi guardiamo al Mediterraneo e alla nostra cooperazione reciproca. Dobbiamo capire che l’azione congiunta dei vari attori europei è fondamentale per continuare a vivere in un continente democratico, rispettoso dell’ambiente, dei popoli e della vita dell’intero bacino”.

Sono molte le problematiche geopolitiche, economiche e di cooperazione internazionale che attanagliano il bacino del Mediterraneo così come appaiono importanti i rapporti culturali, accademici e di network tra i protagonisti della ricerca del nostro bacino comune.

Ai lavori ha partecipato anche la Ngo Mactt (Mediterranean Academy of Culture, Technology and Trade di Malta). La presenza della Mactt ai lavori di Roma Med Dialogoues è dovuta dall’importanza della formazione e della conoscenza accademica tra i vari protagonisti del Mediterraneo. In occasione dei lavori, Sergio Passariello, presidente della Mactt, ha dichiarato: “È necessario evidenziare che la formazione e lo scambio culturale tra i giovani protagonisti del Mediterraneo è fondamentale nel comprendere e monitorare le sfide future dell’area. La ricerca legata alla blue-economy, alla green economy, alla formazione scientifica e tecnologica, oltre che la collaborazione accademica tra istituzioni universitarie, sono le sfide del futuro, in tutta la regione mediterranea. È necessario, quindi, dare importanza alla realizzazione di processi aggregativi e di networking in un’ottica transnazionale e di crescita culturale, scientifica e tecnologica integrata”.

Commercio, cultura, sviluppo eco sostenibile, approfondimento e dialogo per una nuova visione del Mediterraneo Allargato. Senza dimenticare i diritti e i processi democratici.  Il Roma Med 2019 ha ricevuto anche delle critiche che meritano attenzione. ”È con grande indignazione che apprendiamo della partecipazione di rappresentanti del regime iraniano, alla Quinta edizione della conferenza Roma MED - Dialoghi mediterranei che si è svolta a Roma dal 5 al 7 dicembre”, hanno dichiarato Elisabetta Zamparutti per Nessuno tocchi Caino, Giulio Terzi di Sant’Agata per il Global Committe for the Rule of Law-Marco Pannella e Maurizio Turco per il Partito Radicale.

Gli attivisti per i diritti umani hanno chiesto ufficialmente al Governo e alla conferenza “Roma Med-Dialoghi mediterranei” di condannare fermamente la sanguinosa repressione in atto in Iran, di denunciare il ruolo destabilizzatore dell’Iran in Medio Oriente e chiedere alle Nazioni Unite di inviare urgentemente una missione che indaghi l’entità delle atrocità compiute e visiti i detenuti al fine di impedirne l’esecuzione.

Roma Med 2019 ha rappresentato, con tutte le varie sfaccettature, l’attualità problematica del rapporto tra Mediterraneo e Medio Oriente, una quotidianità della geopolitica che merita sempre più attenzione internazionale e “interesse consapevole” da parte delle istituzioni politiche della nostra Penisola.

Aggiornato il 09 dicembre 2019 alle ore 15:49