Il 25 aprile dei marziani

Si riscrivono la storia patria a proprio uso e consumo. A partire dal 25 aprile. Ancora pochi anni, quando non ci saranno più neanche i figli e i nipoti di chi ha raccontato eventi realmente vissuti, e nelle commemorazioni si potrà dire che furono i marziani a liberarci dai fascisti. Ieri, tanto per fare un esempio, mi è capitato di sentire un discorso di un tale professor Gentile – nessuna evidente parentela con il noto filosofo dell’era del Ventennio – che ha proferito le seguenti affermazioni: “La lotta di resistenza fu condotta dai partigiani insieme alle Nazioni Unite”. E poi: “purtroppo nell’aprile 1948 il fronte unito dei partiti che fecero la liberazione d’Italia (il Cln, Comitato di liberazione nazionale, ndr) – fu rotto dalla Guerra fredda e dalla contrapposizione ideologica tra gli schieramenti”.

In una botta sola una falsità storica, perché le Nazioni Unite sarebbero nate anni dopo e noi fummo liberati prevalentemente dagli anglo-americani, e una mistificazione ideologica, perché il frontismo fu rotto saggiamente da Alcide De Gasperi su input americano, altrimenti con i comunisti al governo i soldi del Piano Marshall ce li saremmo scordati. La storia raccontata così – approfittando delle pur necessarie celebrazioni – è essa stessa strumento ideologico di odio e di divisione tra gli italiani, che in questo momento hanno altro tra la testa che tornare a scannarsi tra fascisti e antifascisti.

Inoltre, questo andazzo fa presagire che, quando ce ne saremo andati anche noi, nelle scuole si potrà narrare qualunque falsità: finirà che il 25 aprile lo hanno fatto gli alieni. Magari gli stessi marziani che avevano invaso il pianeta Terra, evocati per radio da Orson Welles.

Aggiornato il 26 aprile 2021 alle ore 10:33