La telenovela chiamata “corsa al Quirinale”

Ogni 7 anni, in Italia va in onda la telenovela chiamata “corsa al Quirinale”. Stampa, tivù, classe politica impegnano tempo ed energie su questo argomento trascurando in parte argomenti che a noi italiani interessano veramente: crisi economica (che il Covid ha accentuato), aumenti di luce, gas, generi alimentari, disoccupazione sempre elevata, inflazione in aumento. Beate le Nazioni che hanno un sovrano come capo dello Stato! Non devono perdere tutto questo tempo ed hanno al vertice dello Stato una persona preparata fin da bambino per questo incarico. Infatti i re hanno molte meno probabilità di sbagliare rispetto ai presidenti di repubblica. E (altra cosa da non trascurare) costano molto meno dei presidenti! In Italia si tira fuori la solita lagna della monarchia sabauda “filofascista”. Ed è un falso storico smentito dai diari del Conte Galeazzo Ciano, genero di Benito Mussolini, che raccontava di un duce ai ferri corti col re Vittorio Emanuele III. E poi nel Ventennio la stragrande maggioranza degli italiani apprezzò o non disprezzò il fascismo. Ed il re non c’entrava nulla. Molti futuri padri di questa repubblica furono convinti fascisti. E non pochi di loro, anche antisemiti. Tra questi ultimi, si annovera Amintore Fanfani. Uno dei 75 che scrissero l’attuale Costituzione antifascista.

Ergo, di che cosa stiamo parlando? Se la quasi totalità dei presidenti italiani chiusero il settennato lasciando parecchie perplessità, significa che non furono all’altezza della situazione e spessissimo furono ben poco “super partes”. Un re non ha tessere di partito, non ha militato mai in un partito, e rappresenta veramente tutti i cittadini. Siano essi di destra, centro o sinistra o senza simpatie politiche. La telenovela repubblicana per il Quirinale ci darà nient’altro che l’ennesimo deludente capo di Stato. Essere stati premier o ministri o parlamentari o grand commis dello Stato non garantisce affatto sulla qualità di un capo dello Stato! Gli esempi che confermano quanto ho dichiarato ci sono, e sono ben chiari. Il principe Emanuele Filiberto di Savoia ha una “cattiva stampa” che lo penalizza. Ma chi lo frequenta da tempo, sa che è di gran lunga migliore di come ci viene dipinto da certa informazione di regime. Gli italiani hanno il diritto di conoscere la verità su di lui.

 

Aggiornato il 06 dicembre 2021 alle ore 12:03