Ue: riforma del bilancio nel 2023

Con la guerra in Ucraina, che ha “battuto il cinque” alla pandemia di Covid-19, nell’Unione europea si va verso un altro anno di circostanze eccezionali. Ecco perché secondo Daniel Gros, il direttore del Ceps (un think tank con sede a Bruxelles), le decisioni relative alla riforma delle regole di bilancio arriveranno nel 2023. Queste probabilmente avranno norme flessibili, “su misura” per la situazione di ogni singolo Paese. Le soluzioni ad hoc per le nazioni “economicamente non hanno senso”. Queste regole più morbide potrebbero scatenare un “liberi tutti” dal quale gli Stati membri dovrebbero guardarsi le spalle.

In sostanza, si dirà che “ognuno faccia quello che vuole, ma poi ovviamente non ci chiedano aiuto se va male, è il sottinteso”. Ragion per cui, secondo Gros l’Italia “dovrebbe pensarci due volte” prima di cambiare le regole attuali. Inoltre, per il direttore del Ceps, l’argomento “per cui i Paesi ad alto debito non potrebbero mai ridurre il debito pubblico di un ventesimo” della quota eccedente il 60 per cento del Pil “è sbagliato”, perché non tiene conto del ruolo dell’inflazione, che incrementa il Pil nominale.

“La regola – continua – è proporzionale. Più aumentano i prezzi, più diventa facile rispettarla”. La Commissione europea, in caso di politiche nazionali differenziate, si occuperebbe dei percorsi che i Paesi, con situazioni di debito pubblico diverse, dovranno seguire. Gros conclude così il suo intervento ai microfoni dell’Adnkronos: “Sarebbe contentissima (la Commissione) con regole nazionali: ognuno ha il suo percorso. E chi determina il percorso? Guarda caso, la Commissione. Naturalmente – avverte – se a giugno siamo con l’armistizio e con prezzi energetici anteguerra, la cosa è un po’ diversa. Ma credo che, anche con la fine del conflitto armato, le tensioni rimarranno. E il prezzo del petrolio rimarrà alto non tanto per ragioni geo-strategiche, quanto per i mancati investimenti degli ultimi tre o quattro anni”. Ragionamento che vale anche e soprattutto “per il gas”.

Aggiornato il 31 marzo 2022 alle ore 10:27