Lo sciopero dell’elettorato

La legge elettorale, cosiddetta Rosatellum, come da ultimo ha dimostrato pure Angelo Panebianco, costituisce in sostanza una frode in danno degli elettori, la cui libertà di scelta, nel che consiste un genuino sistema elettorale, viene coartata in vari modi, anche miseramente truffaldini, come gli incastri delle pluricandidature e l’obbrobrio dei listini bloccati, pure con l’alternanza di generi. A parte, poi, le conseguenze implicate e connesse al “Parlamento amputato”.

Paradossalmente, ma non del tutto, proporrei perciò agli elettori di disertare le urne a supremo scorno dell’oligarchia partitica che, così frodando la democrazia, perpetua se stessa con marchingegni autoprotettivi. Auspicherei quindi una vera ribellione pacifica degli elettori, uno sciopero generale dell’elettorato, sperando che la massiccia astensione dal voto non venga più scambiata per semplice disaffezione politica, ma finalmente compresa come ripudio dell’imbroglio elettorale.

Aggiornato il 22 agosto 2022 alle ore 13:15