Matone (Lega): “Soddisfatta del consenso trasversale sul 25 novembre”

Romana, classe 1953. Laureata in Giurisprudenza, Simonetta Matone, dal 1979 al 1980, è stata vicedirettore del carcere presso Le Murate a Firenze. Dal 1983 al 1986 è magistrato di sorveglianza a Roma, sciogliendo, nell’ambito civile, centinaia di riserve ereditate dai suoi predecessori e portando in Camera di Consiglio molti processi civili pendenti da anni. Nel 1987 è nominata capo della Segreteria del ministro della Giustizia Giuliano Vassalli: messa in seguito a disposizione dal ministro Claudio Martelli, chiede di essere trasferita alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Roma, diventando Sostituto procuratore. E dal 1991 al 2008 si occupa costantemente di casi giudiziari riguardanti minorenni, battendosi per i loro diritti e per un’effettiva rieducazione dei devianti.

Negli anni seguenti agli episodi di “Mani Pulite” e al successivo rimescolamento di carte della politica italiana, si trova a ricoprire diversi incarichi di governo. A marzo 2021 diviene consigliera di fiducia della “Sapienza”: è seguita, nell’autunno successivo, la partecipazione alle elezioni comunali di Roma, come candidato del centrodestra alla carica di Prosindaco, accanto a Enrico Michetti, come possibile sindaco. Eletta consigliere comunale nelle liste della Lega (di cui ha ricoperto, per un anno, l’incarico di capogruppo in Assemblea capitolina), Simonetta Matone è stata poi candidata unitaria del centrodestra alle elezioni suppletive per la Camera dei deputati, nel collegio di Roma 1, del gennaio 2022. È stata eletta, alle Politiche del 25 settembre 2022, alla Camera, nel collegio uninominale Lazio 1-02 (Roma. Municipio III) per il centrodestra, col 35,89 per cento dei voti davanti a Enzo Foschi del centrosinistra, e a Manuel Tuzi dell’M5s.

Iniziamo con una domanda di natura più personale e pratica: com’è stata, quest’esperienza di un anno circa, come consigliere in Assemblea capitolina? Utile anche per il nuovo incarico di deputato, oppure è stato qualcosa di assolutamente a sé?

Senz’altro è stata un’esperienza molto formativa. Perché, pur nella complessiva diversità delle situazioni, i meccanismi di funzionamento delle due assemblee legislative – Assemblea Capitolina e Camera dei deputati – sono abbastanza simili: con la presenza, in ambedue i casi, di gruppi col loro capogruppo, e altri aspetti tra loro analoghi. Da fuori, si può pensare, che governare Roma, una città, sia molto più semplice che partecipare, dal Parlamento, al governo d’un intero Paese. Ma non è così, perché posso assicurare che governare Roma, con tutti suoi problemi e la presenza di tante comunità straniere, è un’impresa di enorme difficoltà.

E veniamo all’incarico di parlamentare. Lei, presentata dalle liste in coalizione Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi moderati, eletta nella circoscrizione Lazio 1 e iscritta al gruppo Lega- Salvini premier, fa parte delle Commissioni II, Giustizia, XII, Affari sociali, e Messa in stato d’accusa del presidente della Repubblica. Come cofirmataria, ha presentato varie proposte di legge: tra cui una di legge costituzionale, di “Modifica all’articolo 53 della Costituzione in materia di principi generali della legislazione tributaria per la garanzia dei diritti del contribuente”, e altre di legge ordinaria (in materia di termini e rateizzazione dei versamenti del saldo e degli acconti d’imposta, utilizzazione dei crediti d’imposta compensabili per i pagamenti tra privati, sviluppo economico del Mezzogiorno, equo compenso delle prestazioni professionali). In quale discussione ha riscontrato il maggior interesse da parte dei colleghi deputati?

Nella Commissione Giustizia stiamo attualmente esaminando un disegno di legge molto importante, sull’equo compenso delle prestazioni professionali degli avvocati (questione che, così come del resto anche per altre categorie professionali, si trascina da anni, ndr). Un altro importante ddl riguarda la creazione di un fondo per interventi a favore di Regioni e città che versano in condizioni più disagiate. Ma ho riscontrato particolare attenzione, da parte dei colleghi di tutti gli schieramenti, quando, ultimamente, per la Lega ho dovuto riferire in aula a proposito di una mozione unitaria sui possibili strumenti per contrastare la violenza contro le donne, presentata in occasione della Giornata internazionale del 25 novembre.

Come hanno reagito le forze politiche alla presentazione di questa mozione?

Dal punto di vista politico, la discussione ha avuto risultati significativi: perché questa mozione, firmata da vari gruppi, inizialmente non aveva avuto il consenso anche dei 5 Stelle, che ne hanno presentato una loro; noi ci siamo astenuti, ma poi, alla fine tutte le forze politiche, pentastellati compresi, hanno votato appunto la mozione unitaria. È stato un momento di grande soddisfazione, vedere che su questa mozione, dedicata a un tema così rilevante, si è creato. in Parlamento, un consenso davvero trasversale. Altro momento significativo è stato quando, pochi giorni fa, ho illustrato la mozione sul conflitto russo-ucraino: che con ragionevolezza conferma – se mai ci fossero stati dubbi – il nostro collocamento in Europa e nell’area atlantica.

E accanto allattività legislativa, quali sono state altre Sue iniziative degne di nota? 

Voglio ricordare soprattutto un piccolo convegno alla sala stampa della Camera: organizzato da Lella Golfo, deputata del PdL dal 2008 al 2013, fondatrice e attuale presidente della Fondazione Marisa Bellisario: convegno cui han partecipato parlamentari ed esperti di tutte le aree.

Aggiornato il 02 dicembre 2022 alle ore 11:10