Angelo Pavoncello: un combattente in Regione

“C’è sempre, pure la notte, se non ti risponde subito al telefono stai sicuro che entro poche ore ti arriva un suo messaggio o una sua telefonata. Angelo c’è sempre”, ci dice un ambulante che conosce il candidato alla Pisana da molti anni e che lo ha visto in trincea in molte battaglie sindacali. L’Angelo in questione, è Angelo Pavoncello, cinquantenne imprenditore romano, vicepresidente dell’Associazione nazionale ambulanti (Ana-Ugl), un punto di riferimento per la Comunità ebraica più antica d’Europa e candidato per la Lega per le prossime elezioni regionali nel Lazio.

Angelo, vedo che le persone hanno molta fiducia in te: oltre al tuo impegno costante a fianco di trasportatori, alle imprese, agli ambulanti ai trasportatori, cosa “gli hai promesso”? Pavoncello, accetta la provocazione e sorridendo mi risponde:

“Essere presente. La mia campagna elettorale si muove principalmente su due gambe: l’ascolto e la concertazione. Quindi la costante presenza sul territorio è fondamentale. Il mio impegno è per una Regione vicina ai cittadini, alle imprese, alle associazioni sportive, ai trasportatori e agli ambulanti. Conosco bene le problematiche che affliggono i lavoratori della nostra Regione e sono convinto che quando fai politica, quando hai il potere di legiferare puoi farlo al meglio se sai come funziona quel lavoro perché altrimenti rischi di danneggiare un’intera categoria. Per lavorare al meglio occorre dunque esperienza e occorre assolutamente aprire dei tavoli permanenti di concertazione al fine di poter ascoltare dagli stessi lavoratori, dai cittadini, quali sono le loro esigenze così da affrontarle in termini legislativi e propositivi”.

Un esempio?

“Penso ai trasportatori. Persone che svolgono un lavoro usurante soprattutto perché non esistono strutture di ristoro lungo le strade che percorrono per ore intere, senza la possibilità di fermarsi per fare una doccia, ad esempio. Occorre creare aree di sosta gratuite e ben attrezzate per garantire il riposo a chi svolge un lavoro così usurante. Inoltre, penso a quante nuove tecnologie potrebbero essere utilizzate per evitare ingorghi, schivare tratti dove sono presenti incidenti così da migliorare le indicazioni dei punti di carico-scarico, ed evitare di farli finire lungo strade strette che gli impediscono di effettuare manovre; tecnologie che renderebbero le strade più sicure sia per i trasportatori che per gli automobilisti. Ho già individuato quali soluzioni pratiche mettere in campo e quali progetti implementare per risolvere diverse difficoltà che da anni rendono problematico e altamente rischioso il lavoro di molti autotrasportatori e semplici automobilisti. Perché solo così possono risolvere i problemi e noi vogliamo una Regione che non sia un libro di fantascienza. Noi ci basiamo sulla scienza, su quello che ci offrono le nuove scoperte tecnologiche anche per combattere il caro energia ad esempio. Esistono tante soluzioni, oltre agli impianti solari, eolici, penso agli impianti geotermici e ad altre soluzioni. Come detto: ho tutto pronto, sono anni che studio e vivo i problemi di molti cittadini e di molte categorie di lavoratori”.

Come gli ambulanti. Tu sei un “veterano” nella lotta contro la Direttiva Bolkestein, la direttiva dell’Unione europea relativa ai servizi nel mercato

“Sì. Sono anni che insieme agli ambulanti lotto contro questa direttiva voluta da Bruxelles che prevede che siano messe a bando diverse concessioni pubbliche, tra cui anche quelle dei commercianti di strada e parliamo di circa 170 mila ambulanti che lavorano quotidianamente nei marcati, nelle strade, nelle fiere, producendo un indotto lavorativo di almeno 1 milione di persone che si vedono ostacolare il loro lavoro con un regolamento europeo che impone di mettere a gara le concessioni pubbliche che oltretutto in Italia sono state escluse nella Legge Finanziaria 2018, solo alcuni Comuni si ostinano a volerla applicare, Comuni come quello di Roma. Anche qui già stiamo lavorando per chiarire una volta per tutte che gli ambulanti sono esclusi dalla applicazione della Direttiva Bolkestein. Al momento questo accade solo in alcune parti d’Italia mentre nel resto d’Europa la categoria è esclusa. Occorre invece procedere con i rinnovi come previsto dalla legge italiana che deve essere un punto fermo: c’è il rischio di creare disparità tra Comuni, visto che un Comune può scegliere se attuare in materia di licenze tra quello che dice un Garante o quello che dice lo Stato italiano. É fondamentale creare una circolare che imponga ai Comuni di imporre la legge italiana. Inoltre, va pensato uno strumento di tutela degli autorizzati e di contrasto agli abusivi. Ma è una situazione che va monitorata e seguita costantemente, per questo motivo insisto sulla creazione di un tavolo permanente dove Regione e ambulanti possono incontrarsi e collaborare”.

So che hai una particolare sensibilità per la politica estera. Il Consiglio regionale della Liguria in un ordine del giorno ha riconosciuto la matrice terroristica del gruppo libanese Hezbollah rifiutando la divisione tra “ala politica e militare” (come fa invece l’Unione europea). Se vincerai, potrebbe essere il Lazio la seconda regione in Italia a schierarsi contro Hezbollah?

“Sì. Contro Hezbollah, senza distinzioni di sorta, e contro tutte le organizzazione terroriste. Occorre applicare sanzioni e contrastare anche sul territorio tutte quelle realtà che hanno rapporti con queste organizzazioni terroriste e i loro sponsor, come l’Iran. Io sono d’accordo con le posizioni espresse più volte dal nostro leader Matteo Salvini, anche su molte tematiche riguardanti il Medio Oriente. Basti pensare alle sue parole pronunciate in occasione di un 25 aprile, sul sostegno alla Brigata ebraica che ha combattuto il nazifascismo e allo Stato d’Israele, di fatto già lì si racchiude tutto il pensiero”.

Aggiornato il 28 dicembre 2022 alle ore 11:07