Case green, Gasparri (Forza Italia): “Servono incentivi fiscali”

Resta vivo il dibattito sulle case green. Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, ad Agorà – su Rai Tre – dice: “La questione del dissesto idrogeologico si è ripresentata con l’ultima catastrofe a Ischia, ma l’Italia ha ingenti fondi stanziati in materia. Dopodiché, c’è sul tavolo la questione del patrimonio edilizio”.

E ancora: “L’Ue vorrebbe imporre, in tempi ristretti, un adeguamento delle case dei cittadini europei. Ma dobbiamo farlo attraverso incentivi fiscali e non con costi aggiuntivi per i proprietari, già ampiamente tassati. Ci siamo battuti, in questi anni, per far funzionare i bonus che hanno consentito di rendere più efficienti, dal punto di vista energetico, le abitazioni degli italiani. Utilizziamo e intensifichiamo queste misure – continua – per il conseguimento di un patrimonio spesso difficile da mettere in sicurezza. Una sfida molto complessa e costosa ma che sarà sempre presente nella nostra agenda”.

Sul tema, è dei giorni scorsi l’intervento di Lavinia Mennuni, senatrice di Fratelli d’Italia: “Sono quasi 10 milioni gli edifici residenziali che, in base alla direttiva europea, andrebbero riqualificati energeticamente entro il 2030. Se si guarda all’obiettivo per il 2033, allora a essere inadeguato energeticamente è il 77,6 per cento degli edifici italiani. È da irresponsabili non essere preoccupati dai costi e dai metodi finanziamento dei lavori, che dovrebbero essere svolti e che rischiano di pesare interamente sui proprietari. In Italia, sono troppi gli immobili da ristrutturare nei tempi previsti dalla direttiva. Si parla di milioni di edifici residenziali, il rischio è quello di generare “una tensione senza precedenti sul mercato”, come evidenziato da Confedilizia, e di causare una perdita di valore degli stessi immobili”.

“Dobbiamo ricordare il valore straordinario dei nostri immobili storici, dei piccoli borghi antichi che caratterizzano la nostra nazione, rendendola unica e come tale da trattare in modo particolare – evidenzia – così come appare quasi banale sottolineare come la casa sia il bene rifugio principale degli italiani, acquistata con grandi sacrifici. Nel ritenere che si debbano ridurre le emissioni di biossido di carbonio, si deve tuttavia tener conto che i costi per la riqualificazione energetica degli edifici italiani non possono gravare sulle spalle dei cittadini, già in difficoltà per il rincaro dei costi energetici derivanti dall’aumento dell’inflazione, che sta incidendo sui tassi passivi dei mutui. L’efficientamento energetico auspicato dalla Ue sulle case non può essere realizzato addossandolo, interamente, sulle famiglie italiane”.

Aggiornato il 06 febbraio 2023 alle ore 15:25