Case green: dalla Lega un no all’“euro-follia”

“Siamo intenzionati a fare muro, per difendere la casa di proprietà, che per l’Italia rappresenta un importante patrimonio economico ma è anche parte del nostro sistema culturale”. Così i deputati della Lega, Alessandro Giglio Vigna e Stefano Candiani, presidente e capogruppo in Commissione Ue.

“Stiamo incessantemente audendo, interfacciandoci con il sistema Paese, con le associazioni dei costruttori dei proprietari di casa e di tutto il “mondo casa”, quello che a Bruxelles non hanno voluto fare, per non sentirsi dire che questa è l’ennesima pericolosa euro-follia”.

Per gli esponenti del Carroccio la direttiva “desta molta preoccupazione fra gli addetti ai settori, nella politica e in tutto il Paese. La spinta turbo-ambientalista della Commissione europea va assolutamente fermata. Al termine del ciclo di audizioni, la XIV Commissione produrrà un documento che verrà inviato alla Commissione europea, a tutte le istituzioni europee, al Governo e a tutte le commissioni politiche dell’Ue dei Paesi dell’Unione”. L’idea, in tal senso, è una: “Vogliamo trovare più convergenze possibili e più alleati possibili fra i Paesi dell’Ue per il contrasto a questa pericolosissima direttiva.

Intanto, nei giorni scorsi Giorgio Spaziani Testa – presidente di Confedilizia – su Idealista/News ha fatto notare: “Se arriva questa direttiva che obbliga, oltre alla svalutazione degli immobili, oltre ai costi da sostenere, oltre all’impossibilità in alcuni casi di fare gli interventi, oltre alla possibilità di farli ma rovinando gli immobili, oltre a tutto questo, c’è a mio avviso la certezza di far perdere l’obiettivo del miglioramento sismico degli immobili italiani. I terremoti in Italia non sono un’ipotesi, sono una realtà. Quindi – ha osservato – bisognerebbe concentrarci su questo. Se arriva un obbligo di fare gli interventi di efficientamento energetico, lo Stato italiano presumo che dovrà finanziare quegli interventi. Il sisma-bonus diventerà, quindi, una cosa minima o inesistente, un danno ulteriore che a nostro avviso si aggiunge agli altri”. E ancora: “Il problema della direttiva europea sulle case green è quello di prevedere un obbligo generalizzato di intervento”. La criticità, quindi, “non sta nel dare una linea di indirizzo per il futuro dell’efficientamento energetico, ma sta nel metodo… Noi contestiamo non certo le finalità del risparmio energetico, anche se quella del 2050 mi sembra utopia”. Con una postilla: “L’effetto di una norma così netta, secca, brusca e di obbligo è immediatamente quello di riduzione del valore di tutti gli immobili, che in Italia vuol dire riduzione del risparmio delle famiglie. Questo perché in Italia, molto più che in altri Paesi, gli immobili sono di proprietà di piccoli risparmiatori, sia che abitino in una casa di proprietà sia che siano proprietari di altri immobili di investimento”.

Aggiornato il 15 febbraio 2023 alle ore 14:07