Centrodestra, Occhiuto: “Si apra una discussione per attrarre liberali e riformisti”

Roberto Occhiuto invoca l’apertura del centrodestra a “liberali e riformisti”. Il presidente della Calabria, e vicesegretario di Forza Italia, in un’intervista al Foglio parla della sua “ambizione a stimolare una discussione che renda ancora più forte” la coalizione di Governo “e porti a votare tanti che non votano più perché non riconoscono un’offerta politica liberale, riformista”. Occhiuto si chiede “se non sia il momento di avere una classe dirigente un po’ più ambiziosa nei partiti del centrodestra e che abbia il coraggio di rinunciare a qualche voto, quello delle corporazioni, per recuperare molti più voti fra quanti invece patiscono le incrostazioni che le corporazioni generano”. Occhiuto parla di diversi temi, delle unioni omosessuali “per cui – dice –non ho alcun tipo di pregiudizio o preclusione” a una nuova legge più liberale sulla cittadinanza, affascinato dal successo di Zohran Mamdani a New York, che definisce “un musulmano che trionfa nella città delle due torri”. Tutto questo con l’obiettivo per Forza Italia, specifica Occhiuto, “di arrivare al 20 per cento”. Uno dei temi centrali, aggiunge, “sono le barriere allo sviluppo per molte imprese in Italia”. Per questo, “anche sul nucleare bisogna avere il coraggio di andare avanti con determinazione” così come “non avere un approccio ideologico sulle rinnovabili”.

Frattanto, nell’universo del centrodestra è in corso un altro dibattito, quello relativo alle fibrillazione seguite alla discussione sulla Manovra. Giovanni Donzelli, deputato Fratelli d’Italia alla guida dell’organizzazione del partito, commenta in un’intervista al Corriere della sera, le tensioni interne alla maggioranza anche sul decreto per il sostegno a Kiev. “Solo normali velature di opinione diverse”, sottolinea. “Poi la sintesi della leadership arriva sempre rapida ed efficace. Sulla politica estera, come sul resto, non abbiamo mai votato in modo difforme. Le opposizioni, al contrario, si dividono anche all’interno dei partiti”. Sulle pensioni, ha detto, “ci sono state divergenze tra il ministro Giancarlo Giorgetti della Lega e alcuni parlamentari dello stesso partito. Ma la compattezza della coalizione ha evitato che tutto questo si trasformasse in difficoltà per gli italiani, prima che per la maggioranza di Governo”. Donzelli, rivendica per il suo partito l’impegno sulla “detassazione dei premi di produzione, degli investimenti sulla sanità – che ad esempio, come primo passo, tra le altre cose ci consentiranno di assumere seimila infermieri e mille medici – e sulla sicurezza, grazie ai quali 37mila uomini e donne in divisa sono stati assunti e altri 31mila lo saranno. E per gli 8,5 miliardi per la nuova transizione 5.0”. Infine, sui tagli ai fondi di coesione, Donzelli chiosa: “Non sono tagli, ma spostamenti delle risorse studiati per investire in modo più intelligente”.

Aggiornato il 22 dicembre 2025 alle ore 16:14