Certezza della pena, la conferenza dell’Unavi

Le vittime e i loro familiari, riuniti con l’Unione nazionale vittime (Unavi), chiedono al Governo italiano che non sia calpestato un diritto che l’Unione europea ci chiede di difendere dal 2004 e che in Italia continua a non essere recepito.

La conferenza stampa del prossimo 12 ottobre (ore 12, sala stampa della Camera dei deputati - via della Missione 4, Roma ) ci serve per riproporre con più forza i nostri obiettivi, e anche per puntare l’attenzione sulla revisione del rito abbreviato nel procedimento penale per quanto attiene i reati di tentato omicidio e omicidio. Nel nostro Paese, infatti, il giudizio abbreviato è un procedimento penale speciale, previsto dagli articoli 438 e seguenti del Codice di procedura penale, che comporta, per il reo, nell’eventuale sentenza di condanna, che la pena irrogata sia ridotta in concreto di un terzo.

Ultimo aspetto della sollecitazione che rivolgiamo alle istituzioni è che l’Italia recepisca integralmente la Direttiva europea 2004/80 con la legge 122 che riconosce l’accesso all’indennizzo equo e adeguato al pregiudizio sofferto, indipendentemente dal luogo dell’Unione europea in sui il reato è stato commesso. L’emendamento approvato consente dunque al nostro Paese di essere più coerentemente in linea con la normativa comunitaria.

In questi giorni tre tragici casi andranno in giudizio; l’Unavi partecipa accanto alle famiglie nel ricordo delle vittime e le affianca per la richiesta di giustizia chiedendo tutta l’attenzione ai mass media: il caso dei coniugi Solano, l’omicidio di Pietro Raccagni e l’omicidio di Francesco Maria Pennacchi.

La Corte d’Assise del Tribunale di Catania sarà in udienza proprio il 12 ottobre per l’efferato delitto di Vincenzo Solano e della moglie Mercedes Ibanez, barbaramente assassinati nella loro villetta di Palagonia da un ivoriano ospite del Cara di Mineo in provincia di Catania.

Il 13 ottobre, presso la Corte di Cassazione del Tribunale di Roma, si terrà l’udienza per l’omicidio di Pietro Raccagni, il macellaio ucciso con un colpo di bottiglia alla testa l’8 luglio del 2014 durante una rapina nella sua villetta a Pontoglio, in provincia di Brescia, da una banda di criminali albanesi.

Il 27 ottobre, infine, inizierà il processo d'appello per l’omicidio di Francesco Maria Pennacchi, commercialista di 32 anni ucciso a coltellate il 26 novembre del 2015 davanti alla porta del suo studio a Velletri, in provincia di Roma, da un fornaio albanese, Lorenc Prifti, di 44 anni. La madre, Maria Isabella De Ninno, ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per “sentire la sua vicinanza come capo dello Stato e come garantista della legge, perché non esiste riabilitazione per chi uccide senza motivo”.

Aggiornato il 06 ottobre 2017 alle ore 21:36